Lazio, parla Lotito: «Juventus bulgara. Keita e De Vrij? Mi fido di Tare»

Il presidente biancoceleste intervistato da 'Libero' alla vigilia della sfida di Supercoppa senza il Var e Anderson: «Ma anche senza il brasiliano possiamo farcela: Inzaghi grande motivatore»
Lazio, parla Lotito: «Juventus bulgara. Keita e De Vrij? Mi fido di Tare»© ANSA

ROMA - Claudio Lotito è pronto a sfidare la Juventus e non solo in Supercoppa. La partita con i campioni d’Italia non si giocherà infatti solamente sul prato dell’Olimpico, dove domani la sua Lazio contenderà il primo trofeo stagionale a Buffon e compagni. Dopo il triplice fischio infatti il duello si sposterà sul mercato, con i campioni d’Italia che vogliono portare a Torino i gioielli biancocelesti Keita e de Vrij, in scadenza di contratto nel giugno del 2018 quando saranno liberi di andarsene a parametro zero. «Se rinnoveranno? Presto chiariremo tutto, ho piena fiducia nel direttore Tare», ha spiegato il presidente della Lazio in un’intervista a ‘Libero’.


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LA SFIDA DI SUPERCOPPA: DA ANDERSON ALL'ASSENZA DEL VAR
Tanti gli argomenti toccati, a partire dal match di Supercoppa in cui l’arbitro Massa non potrà contare sull’aiuto del Var che debutterà invece nel primo anticipo di campionato (Juventus-Cagliari). «Il Var è uno strumento indispensabile per poter garantire maggiore serenità e oggettività alle decisioni dell’arbitro, senza sostituirne le competenze - ha detto Lotito -. Certo, poi nessuno pensa di aver trovato la panacea di tutti i mali. Dura lex sed lex. Strumenti del genere permettono di risolvere dei problemi e di garantire maggior merito nell’attribuzione dei risultati sportivi». Un’assenza più grave sarebbe però quella di Felipe Anderson, che difficilmente recupererà per il match di domani: «Ma lo speriamo tutti. Gli stiamo mettendo a disposizione i migliori professionisti per consentirlo». Contro la Juventus del resto servirà ogni arma alla Lazio di Simone Inzaghi: «Non faccio previsioni, sono sicuro che se la squadra dovesse riuscire a rimanere determinata, unita e volitiva potrebbe fare una grande prestazione. Cosa dirò ai miei calciatori? Poco o nulla. Il vero motivatore è il nostro tecnico. Io parlerò alla squadra prima della partita e mi aspetto solo di trovare il giusto livello di stress agonistico, quello sano però».  L’impresa non è di quelle facili e il numero uno biancoceleste non è d’accordo con chi giudica la Juventus più debole dopo le partenze di Bonucci e Dani Alves: «La Juve non è mai indebolita. Ha una ferocia agonistica senza pari in Italia. Peraltro l’ho detto anche apertamente ad Agnelli che hanno un’organizzazione bulgara. Sanno valorizzare gli uomini nella loro interezza e il fatto che abbiano perso qualche giocatore importante non vuol dire che non ne abbiano trovati di migliori».


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L'AFFARE NEYMAR E IL MERCATO IMPAZZITO
Il discorso si sposta poi su un calciomercato letteralmente impazzito dopo il passaggio di Neymar dal Barcellona al Psg, che dopo i 220 milioni di euro spesi per il brasiliano è pronto a sborsarne altri 180 per Mbappé del Monaco: «Eh, si vede che ce li hanno dice scherzando Lotito -. A livello europeo comunque esistono delle normative Uefa uguali per tutti, mentre a livello nazionale sono tutte diverse. La nostra Serie A si è dotata di alcuni parametri funzionali alla massima trasparenza della competizione: l’indice di liquidità, l’indice di indebitamento, il costo del personale e il Fair Play Finanziario. Certo, quando poi dico che c’è bisogno di un processo di armonizzazione delle normative tra tutti i Paesi europei intendo proprio evitare certe disparità. Una cosa su tutte: i trattamenti fiscali. Gli investimenti sono sempre bene accetti perché arricchiscono il sistema, l’importante è che avvengano nel rispetto e nell’uniformità delle regole. La mia filosofia è che debba essere garantita la libertà di spesa dei privati in base alle loro disponibilità pur individuando un certo range. Altrimenti significherebbe ammettere che più denaro equivalga a più vittorie». Tranne nel caso del Real, secondo club più ricco al mondo che ha vinto 6 trofei in 2 anni: «Ma questo fa parte della vita. Ci saranno sempre i poveri e i miliardari, ma il risultato è il frutto di un coacervo di componenti, tra cui anche gli investimenti, che permettono la buona riuscita di un progetto. All’interno di certi limiti tutti vanno messi nella condizione di esprimersi al meglio e di differenziarsi secondo le proprie filosofie e le proprie capacità di spesa. Poi che vinca il migliore».


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ROMA - Claudio Lotito è pronto a sfidare la Juventus e non solo in Supercoppa. La partita con i campioni d’Italia non si giocherà infatti solamente sul prato dell’Olimpico, dove domani la sua Lazio contenderà il primo trofeo stagionale a Buffon e compagni. Dopo il triplice fischio infatti il duello si sposterà sul mercato, con i campioni d’Italia che vogliono portare a Torino i gioielli biancocelesti Keita e de Vrij, in scadenza di contratto nel giugno del 2018 quando saranno liberi di andarsene a parametro zero. «Se rinnoveranno? Presto chiariremo tutto, ho piena fiducia nel direttore Tare», ha spiegato il presidente della Lazio in un’intervista a ‘Libero’.


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