Lazio, a Bologna con una maglietta dedicata ad Anna Frank durante il riscaldamento

Il direttore sportivo Igli Tare: «Chi ha fatto quel gesto va radiato dagli stadi. Estremisti non controllabili»
Lazio, a Bologna con una maglietta dedicata ad Anna Frank durante il riscaldamento
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BOLOGNA - «No all'antisemitismo» e sulla maglietta la foto di Anna Frank: è il messaggio lanciato dalla Lazio a Bologna. La squadra di Simone Inzaghi ha indossato la maglia durante il riscaldamento prepartita al Dall'Ara per volontà del presidente Lotito, al centro di forti polemiche dopo la diffusione di un audio in cui aveva ha definito «una sceneggiata» la deposizione della corona di fiori all'esterno della Sinagoga di Roma. Sempre  a Bologna la Lazio ha reso omaggio anche alla memoria di Arpad Weis: una corona di fiori è stata deposta ai piedi della lapide in memoria dell'allenatore ungherese che, alla fine degli anni '30, portò il Bologna alla conquista di due scudetti e di un trofeo dell'Esposizione a Parigi, una sorta di mondiale per club di quei tempi e che poi morì in un campo di concentramento. La corona è stata deposta dal centrocampista della Lazio, Lulic, con il ds Ighli Tare e dal club manager Angelo Peruzzi. 

TARE: «LAZIO CONTRO IL RAZZISMO» - Prima della partita Tare è stato intervistato sull'argomento: «Dobbiamo analizzare nel giusto modo gli eventi accaduti. Va condannato il gesto assolutamente e noi siamo una società che da anni è un esempio contro il razzismo. Purtroppo questa cosa ci ha coinvolta ancora  e penso che chi ha fatto quel gesto vada condannato e radiato dagli stadi. Però non va strumentalizzata questa cosa, non è giusta indicare la tifoseria della Lazio come la pecora nera. La squadra condizionata da questa vicenda? Non penso che questa vicenda passi così senza lasciare traccia. E’ stato un episodio molto negativo. Però conta il campo e dobbiamo continuare come stiamo facendo.  L’apertura della curva Maestrelli era proprio stata fatta per la lotta al razzismo. Qualsiasi curva in Italia ha una frangia estremista, sia di destra che di sinistra e non sono controllabili perché allo stadio possono mostrare e comunicare quello che vogliono. Noi veniamo da un periodo molto lungo di lotta contro questi eventi e negli ultimi due anni la tifoseria della Lazio sta cercando di trovare la giusta strada. Questo percorso va fatto durante tutto l’anno e va appoggiato dalla FIGC e dalla Lega Calcio con delle iniziative che facciano capire queste cose. Io sono convinto che queste cose sono anche degli sfottò tra tifoserie, nel quartiere dove vivo sui muri ci sono delle scritte come ‘laziale ebreo’ ma non sappiamo chi l’ha fatto. Noi siamo personaggi pubblici e dobbiamo dare degli esempi e la Lazio fa tanto per condannare questi episodi. La questione dei biglietti a un euro è stata interpretata in maniera sbagliata»

La corona di fiori gettata nel Tevere


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