Lazio, che flessione con le grandi

Ben 5 sconfitte , solo 2 vittorie e 1 pareggio in 8 confronti diretti per la Champions
Lazio, che flessione con le grandi© @ Marco Rosi / Fotonotizia
Fabrizio Patania
3 min

ROMA - La Champions della Lazio, al netto degli errori e delle sviste arbitrali, passerà in larga parte dagli ultimi due confronti diretti, veri e propri spareggi per il terzo e quarto posto: il derby di ritorno con la Roma, domenica 15 aprile, e la sfida con l’Inter di Spalletti il 20 maggio, negli ultimi 90 minuti di campionato. Inzaghi e i suoi giocatori, per diversi motivi, si sono giocati quel bonus in classifica che avrebbero meritato di scavare rispetto a Roma e Inter. Quello che riusciranno a tirare fuori in una volata lunga undici giornate diventerà determinante, ma la doppia sconfitta con il Milan (ai rigori) nella semifinale di Coppa Italia e con la Juve per la magìa di Dybala in pieno recupero fa scattare una riflessione. La Lazio sinora è stata grande con le piccole, molto meno con le grandi. Cinque sconfitte, un pareggio e solo due vittorie in otto confronti diretti con i club in corsa per la Champions. Poco, troppo poco per mettersi al riparo e consolidare quel ruolo di terza forza, dietro Juve e Napoli, che per lungo tempo la squadra di Inzaghi aveva dimostrato di meritare sul campo.

COMPATTEZZA - C’è un aspetto positivo e da non trascurare. Milan e Juve hanno difese granitiche e all’Olimpico sono arrivate per chiudersi e non concedere spazioalla Lazio. Allegri e Gattuso hanno rispettato e temuto il gioco in verticale di Inzaghi, si sono preoccupati di limitarlo prima ancora di creare i presupposti per segnare. E la squadra biancoceleste in 120 minuti con il Milan e in 95 con la Juve non ha concesso quasi niente, se non un contropiede a Kalinic e la palla-gol trasformata in rete da Dybala. La Lazio ha giocato alla pari, anzi ha provato a vincere tutte e due le partite, si è difesa solo con i bianconeri nell’ultima frazione della ripresa, perché la benzina stava finendo. Certo rispetto al girone d’andata sembra meno brillante ed efficace. Il Milan di Montella a metà settembre era arrendevole e venne travolto 4-1 all’Olimpico, a metà ottobre la Juve venne rimontata e sconfitta all’Allianz Stadium. Inzaghi tolse l’imbattibilità ad Allegri, che decise poi di togliere un attaccante e aggiungere un mediano per restituire solidità alla fase difensiva.

DIFFERENZA - La Lazio di inizio campionato non è la stessa di oggi, prova ne sia il rendimento diverso: 19 [...]

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