Immobile: «Scarpa d'Oro? Higuain non l'ha vinta con 36 gol»

L'attaccante della Lazio parla dal ritiro della Nazionale: «Serve una stagione super». La ferita di Russia 2018 brucia ancora: «Non andare al Mondiale è uno choc. Ventura? Non l'ho più risentito»
Immobile: «Scarpa d'Oro? Higuain non l'ha vinta con 36 gol»© Bartoletti
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FIRENZE – «La mancata qualificazione ai Mondiali resterà una macchia nella nostra carriera, quest'anno ho giocato due volte a Milano e ho sempre pensato alla gara con la Svezia: uno choc». È l’amarezza di Ciro Immobile, che parla dal ritiro di Coverciano in esclusiva a Rai Sport. «Non andare ai Mondiali ci peserà ancor più quando a giugno vedremo che l'Italia non è in Russia - ha aggiunto l'attaccante -. Dispiace tanto, specie a tutti noi che non avevamo fatto un bel Mondiale in Brasile. Poteva essere l'occasione del riscatto. Comunque ora dobbiamo guardare avanti, ci sono tanti giovani, sapremo riprenderci. Ventura? Non l'ho più risentito». Immobile ha fiducia nel gruppo azzurro: «È sempre stato buono e unito. Abbiamo cercato di rincuorarci con l'obiettivo di ripartire. Credo che Buffon sia qui anche per questo, e ne ha tutto il diritto: è qui anche per aiutarci. Senza di lui sarebbe tutto più difficile».

Intanto incombe lo spauracchio-Messi: «L'ho affrontato nella finale di Supercoppa europea, sfidarlo è come giocare alla playstation. Quest'anno mi trovo a pari merito con lui per gol fatti. Ha chiamato l'ultimo figlio Ciro? Mi piacerebbe parlarci e stringergli la mano». L'attaccante laziale è in corsa per la Scarpa d'Oro: «Sarebbe una bella soddisfazione, me la sto giocando anche se c'è una concorrenza spietata, penso pure a Salah. Certo è il sogno di tutti gli attaccanti ma è difficile. Higuain non ci è riuscito con 36 gol, serve davvero una stagione super». Chiusura su Belotti che fatica e Cutrone la novità che avanza: «Il Gallo ha avuto infortuni importanti che lo hanno un po' penalizzato ma il suo valore non si discute, è il futuro della Nazionale perché è ancora giovane. Col 4-3-3 siamo in tre per un posto: io, lui e Cutrone. Però l'Italia ha bisogno di questa concorrenza per ripartire».


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