Lazio, Inzaghi va sul derby senza fare processi

Il tecnico ha preferito togliere pressione e restare in silenzio per far rifiatare la squadra
Lazio, Inzaghi va sul derby senza fare processi© @ Marco Rosi / Fotonotizia
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ROMA - È esplosa e crollata, cedendo di schianto come se avesse resistito e tenuto la macchina al massimo dei giri per tanti, troppi mesi. Un collasso psico-fisico a un passo dal traguardo, l’incapacità di reagire e di rimettersi a correre quando gli austriaci della Red Bull hanno trovato il pareggio e raddoppiato le energie, riaprendo una partita e una qualificazione che sembravano già archiviate. Una bambola micidiale, inspiegabile, difficile da raccontare e comprendere, da 5-2 (dopo il gol di Immobile) al 5-6 in meno di mezz’ora. Addio all’Europa League, la semifinale sfilata dalle tasche e gettata via in modo incredibile, perché non è accettabile prendere tre gol nel giro di quattro minuti e consegnarsi così agli avversari. Dentro la Lazio, nel lunghissimo viaggio di rientro da Salisburgo a Formello, una sola spiegazione condivisa.

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Crollo mentale. Il ds Tare, nella pancia della Red Bull Arena, guardava e riguardava le immagini per cogliere aspetti e sfumature sfuggite a caldo e assistendo al tracollo dalla tribuna. Società, staff tecnico e squadra consapevoli della disfatta, di una sconfitta inaccettabile per dimensioni e modo in cui è maturata, ma anche convinti, con il derby alle porte, di compiere un’altra impresa, cioè quella di superare il contraccolpo psicologico e rialzarsi nel giro di 48 ore. A volte lo stress e la tensione possono provocare, senza troppi ragionamenti, una reazione naturale. È quanto sperano a Formello.

Lazio, una notte inspiegabile: la testa al derby?

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