Lazio, Milinkovic torna in te!

A secco di gol e assist, lezioso e supponente. Inzaghi gli chiede più presenza in area e più incisività. Il tecnico della Lazio si aspetta un gioco diverso dal Sergente: lo stesso dell’anno scorso
Lazio, Milinkovic torna in te!
Daniele Rindone
2 min

ROMA - Non è il vero Milinkovic. Non è il Sergente di ferro, non è il dominatore del centrocampo, non è il caterpillar coi piedi di velluto che sfondava l’area avversaria, che si è fatto amare dalla Lazio e desiderare dal resto del mondo. Questo Milinkovic, non se la prenderà, non vale 120 milioni (ultima valutazione estiva). E’ a secco di gol e assist, non ha inciso, gioca con supponenza, è lezioso ai limiti del concepibile. La Lazio gli chiede una scossa. Milinkovic, torna in te! E’ un richiamo alle armi, alla straordinarietà che lo differenziava dagli altri. Inzaghi l’ha fatto giocare sempre e continuerà a farlo giocare per riaverlo al top. Niente riposo per lui, ci sarà anche contro il Genoa. E’ una scelta voluta, anche un pò forzata perché Berisha è out, non può dargli fiato. Simone insiste, è certo che ritroverà il miglior Milinkovic. Ha parlato con lui quando è rientrato dalla nazionale, aveva subito critiche in Serbia per via dei gol mancati giocando da trequartista. Sergej s’era difeso: «Nella Lazio segno perché arrivo al tiro con più facilità». E’ una realtà legata all’anno scorso.

IL GIOCO - Milinkovic ha iniziato ad allenarsi ad agosto, dopo il Mondiale. Sono passate sette settimane, più o meno è il periodo che serve per entrare in forma, per arrivare agli standard tradizionali. Nel caso di Milinkovic non è solo una questione fisica. La brillantezza gli manca, non c’è dubbio. Ma deve recuperare l’umiltà, spetta averla anche ai grandi. Meno personalismi, meno giocate spettacolari, più incisività. Gliel’ha chiesta Inzaghi giovedì sera, durante il match con l’Apollon ha ripreso spesso Sergej. Simone voleva vederlo di più nell’area dei ciprioti, era troppo arretrato. Milinkovic deve tornare ad attaccare come faceva un anno fa. Era travolgente, immarcabile per forza fisica e tecnica. La Lazio aspetta con ansia i suoi colpi.

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