Immobile il più grande della Lazio

Ben 73 gol in 98 partite: nessuno alla media dell'attaccante nella storia del club. È il primo davanti ai più forti di sempre: Crespo, Piola, Signori, Vieri, Chinaglia, Giordano, Klose, Rocchi e tutti gli altri
Immobile il più grande della Lazio© ANSA
Fabrizio Patania
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ROMA - Nessuno come Immobile nella storia della Lazio. Di solito si contano i gol, non le presenze. E’ arrivato a 73 in 98 partite stendendo la Fiorentina, l’unico club di Serie A a cui non aveva ancora segnato. Impressionante la media, da primo posto: 0,7444. E’ la più alta tra i più forti di sempre con la maglia biancoceleste. Chiamatelo Ciro il Grande. Ha messo in fila Crespo, Piola, Signori, Chinaglia, Giordano, Vieri, Salas, Klose e Rocchi, compresi tutti gli altri che si perdono nella notte dei tempi. Poco meno di un gol a partita e su un arco di tempo considerevole, perché è appena entrato nella terza stagione consecutiva in biancoceleste. Segna con una costanza e una continuità spaventosa, uno ogni 110 minuti in campo con la Lazio. Ha festeggiato come doveva il rinnovo del contratto e certi numeri giustificano lo sforzo di Lotito, capace di portare il suo ingaggio a 3,2 milioni di euro più bonus. Raggiungerà il massimo (550 mila euro) se dovesse trascinare la Lazio in Champions superando la soglia dei 30 gol stagionali, comprese Coppa Italia ed Europa League. Il primo anno si era fermato a quota 26, nella passata stagione era salito sino a 41 interrompendo la corsa verso la Scarpa d’Oro solo perché bloccato da un infortunio muscolare.

TOP - Meno di tre anni per entrare nella storia della Lazio. E’ settimo nella top ten dei bomber più prolifici di sempre della società biancoceleste. Lo precedono Piola (159), Signori (127), Chinaglia (122), Giordano (108), Rocchi (105), Puccinelli (78) ed ha appena raggiunto il pioniere Fulvio Bernardini (almeno 73 in un centinaio di presenze tra il 1919 e il 1926, dati non sicuri anche per gli storici più pignoli). E’ primo se consideriamo la media gol nel rapporto generato tra reti e presenze ufficiali, prendendo in esame chi ha segnato almeno 14 gol (il parametro di partenza è Vieri nella stagione 1998/99) a partire dal 1929, anno di nascita della Serie A. Sono cifre fenomenali perché Ciro sta già distanziando tutti i suoi predecessori. Ad esempio Crespo, capocannoniere del campionato nel 2001 con la Lazio realizzando 26 gol. Hernan, nel suo biennio, raggiunse quota 48 reti in 73 presenze alla media di 0,657. Tre decimillesimi davanti alla leggenda Silvio Piola (159 gol in 243 presenze). Appena fuori dal podio Beppe Signori, tre volte capocannoniere con la Lazio in Serie A.

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