Lazio, i tifosi si difendono: «Nessun coro razzista»

Dopo le polemiche che si sono scatenate dopo la sfida di Coppa Italia con il Novara, i sostenitori biancocelesti non ci stanno: «All'Olimpico non è successo niente»
Lazio, i tifosi si difendono: «Nessun coro razzista»© Bartoletti
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ROMA - E' passata in secondo piano la netta vittoria della Lazio contro il Novara negli ottavi di finale di Coppa Italia. Il risultato sul campo è stato offuscato dalla notizia relativa ai presunti cori antisemiti e a sfondo razzista levati dalla Curva Nord, il settore più caldo del tifo biancoceleste.

LA SMENTITA - Manila Nazzaro, tifosa della Lazio, modella e conduttrice televisiva, presente allo stadio in occasione di Lazio-Novara, dichiara: “Ero allo stadio, non ho sentito niente. La polemica, come sempre, viene generalizzata. Se c’è stato qualche coro, partito da quattro deficienti, non mi sembra giusto dire che tutta la curva della Lazio è razzista”. L’ex Miss Italia era all’Olimpico con il figlio piccolo mentre il più grande era impegnato a bordo campo nel ruolo di raccattapalle, proprio sotto la Curva Nord: “Neanche mio figlio, che era sotto la curva, ha sentito niente”. Manila conferma di non aver notato nessun coro e difende la tifoseria, non solo biancoceleste: “Non ho notato davvero niente. E’ la solita storia, che vale anche per le altre tifoserie, ma i tifosi della Lazio sono sempre accusati di essere razzisti e quant’altro”. Infine, sull’atmosfera allo stadio: “C’era un bellissimo clima: eravamo in tantissimi, c’erano bambini e famiglie. Ci siamo goduti l’atmosfera, che era tranquilla”.

IL PENSIERO DI COLANTONI - Anche Paolo Colantoni, conduttore e radiocronista di Radio Olympia, interviene sul delicato tema del razzismo accostato ai tifosi della Lazio: "Faccio parte di quel 99% che non ha sentito nessun coro razzista, antisemita o così grave da scatenare tutto ciò che è stato montato negli ultimi due giorni. Non l'ho sentito io, non lo ha sentito chi era sugli spalti e non lo ha sentito neanche chi era in cronaca in una televisione nazionale. Tanto è vero che non ne ha fatto menzione subito, ma ha atteso il finale di gara, quando era stata ribattuta la notizia su tutti i siti, per darne notizia e scandalizzarsi apertamente". Colantoni smentisce le notizie relative ai cori antisemiti e razzisti da parte dei tifosi della Lazio: "Leggendo i quotidiani, ascoltando i telegiornali, sfogliando le testate online, si ha l'impressione di aver assistito ad uno scenario surreale. Ma ripeto, allo stadio Olimpico non c'è stato nulla di tutto quello che qualcuno sta pompando ad arte". 

Il giornalista sportivo analizza i fatti: "Ho rivisto la gara, ho ascoltato con attenzione tutti i cori e ancora oggi non trovo traccia di riferimenti antisemiti e razzisti. Solo alzando al massimo i decibel e prestando un'attenzione fuori dal normale, si può lontanamente percepire un coro che, qualche anno fa, è stato giudicato da un guidice come 'ricollegabile allo storico antagonismo tra le tifoserie, con finalità di deridere la squadra avversaria'". Infine, il duro attacco, con frecciata alla Lega Calcio: "Mai come oggi i laziali si sentono circondati. Dopo aver passato una settimana in cui la Lega Calcio ha manifestato apprezzamento verso chi insultava il club capitolino; dopo aver letto che i volantini apparsi in città e nei quali si oltraggiava la Lazio potevano esser stati messi dagli stessi laziali per depistare l'attenzione; dopo essersi resi conto che ogni volta che commettono un errore finiscono sui quotidiani di tutto il mondo, mentre per altri si prendono tutte le misure e le giustificazioni del caso, adesso sono davvero stufi. Chi risarcirà la Lazio e i suoi tifosi per tutto il fango mediatico lanciato in questi giorni?".

IL COMMENTO DI BURIONI - Il Dott. Roberto Burioni, ricercatore e professore Ordinario di Microbiologia e Virologia presso l’ Università Vita-Salute San Raffaelle di Milano, è un grande tifoso biancoceleste. Non era presente allo stadio per Lazio-Novara ma commenta il fenomeno del razzismo nel calcio: Questi episodi mi dispiacciono molto, sono bruttissime cose che rovinano lo sport più bello del mondo. Non ero allo stadio e non posso commentare gli episodi relativi alla sfida con il Novara. Come combattere il razzismo nel calcio? Ci vuole il massimo rigore: bisogna avvicinare tifosi e appassionati allo stadio, tenendo lontano i violenti”.

PERCHE' SEMPRE I LAZIALI? - Dopo i tifosi vip, la protesta è montata anche sui social, dove i laziali hanno messo in risalto alcune questioni. Ad esempio: «Perché si parla sempre dei cori antisemiti dei tifosi laziali e non degli stessi biancocelesti impegnati a ripulire i muri della capitale dalle scritte offensive sulla morte di Paparelli? Sarebbero molte le domande degli appassionati della Lazio sulla presunta discriminazione, da parte dei mass media, relativa al comportamento delle varie tifoserie: perché si racconta degli incidenti a Piazza della Libertà mentre le azioni di pulizia della stessa piazza, da parte della Polisportiva, non vengono accennate da nessuno? Perché scattano le indagini dopo le immagini di Anna Frank e, invece, poi viene tollerato il razzismo da strada nei confronti dei laziali? Perché nessuno ha mai parlato dei fischi e dei cori offensivi che hanno caratterizzato il minuto di raccoglimento dedicato a Giorgio Chinaglia?».


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