La solita follia e l'arbitro affondano un brutto Milan

Ma il direttore di gara Guida ha commesso gravi errori anche ai danni del Sassuolo. Domenico Berardi spietato: 7 gol segnati ai rossoneri in 180' disputati al Mapei Stadium. Ancora due espulsi nella squadra di Inzaghi.
La solita follia e l'arbitro affondano un brutto Milan© Ansa
Furio Fedele
3 min

INVIATO A REGGIO EMILIA . C’è il sospetto che Domenico Berardi, quando era un bimbo, avesse un compagno di giochi milanista che gli facesse tanti dispetti, davvero brutti... Si può spiegare anche così l’accanimento terapeutico dell’attaccante del Sassuolo che, in soli 180' disputati al Mapei Stadium, ha segnato ben 7 gol ai rossoneri che hanno portato 6 preziosissimi punti per una doppia salvezza alla sua squadra. Inoltre il 12 gennaio 2014 Massimiliano Allegri (dopo il rocambolesco 4-3 qui a Reggio Emilia) venne esonerato mentre oggi Filippo Inzaghi rischia di aver dato definitivamente l’addio alle sue inspiegabili speranze di poter sedere ancora per un campionato intero sulla panchina rossonera.
  
ARBITRO NO . Ma c’è anche da evidenziare che si fa prima a scrivere quello che di giusto ha fatto l’arbitro Guida. Praticamente solo l’espulsione di Suso. Premesso che sul primo gol di Berardi l’incertezza di Diego Lopez è da censura, il pallone non varca assolutamente la linea bianca oltre il confine della porta. Manca un rigore per parte e, soprattutto, il secondo «giallo» a Bonaventura è stato spietato, immotivato. Inoltre i gol del 2-0 di Berardi e del 2-2 di Alex sono irregolari.  Comunque queste sono solo attenuanti che lasciano anche il tempo che trovano per un Milan ben lontano dal trovare la continuità tanto decantata dallo stesso Inzaghi. Mentre il Sassuolo non poteva festeggiare meglio la salvezza conquistata nel suo secondo anno di Serie A con largo anticipo.
  
MATTANZA . Berardi, così com’era accaduto nel gennaio dello scorso anno qui al Mapei Stadium, ha fatto quello che ha voluto con il solito povero diavolo. Quello di Allegri era appena entrato in agonia, per poi passare nelle mani di Seedorf. Quello di Inzaghi è entrato in...coma già il 6 gennaio di quest’anno perdendo proprio a San Siro contro il Sassuolo (vantaggio di Poli, poi Zaza e Sansone hanno ribaltato il risultato) dopo aver concluso il 2014 con il successo casalingo contro il Napoli e il pareggio all’Olimpico contro la Roma che lo avevano affacciato a ridosso delle prime della classe. Da quel momento sono iniziati i veri guai del Milan che ha perso terreno dalla zona-Champions League sprofondando ormai nell’anomimato di metà classifica con seri rischi di terminare il campionato nella parte destra.
  
QUASI...RIMONTA . Eppure il Milan oggi all’ora di pranzo era riuscito a medicare una situazione estremamente negativa (0-2) maturata dopo appena mezz’ora. Bonaventura ha riportato subito (33') la sua squadra a ridosso del Sassuolo e Alex, all’inizio della ripresa, l’ha riagguantato. Ma a complicare una situazione già poco serena dopo la doppia incerteza di Diego Lopez sui primni due gol ci ha pensato una follia di Bonaventura che, dopo una prima ammonizione per proteste, si è fatto ammonire per un inutile ma anche veniale fallo di mano a centrocampo. Milan in 10 e Sassuolo arrembante. Diego Lopez ha ipnotizzato Zaza nell’area piccola ma il «giustiziere» neroverde non ha fallito poi la sua personalissima tripletta. Milan allo sbando. Ha finito in 9 (espulso Suso). Il successo sulla Roma è finito subito in cantina, la realtà rossonera è sempre la stessa: risultati e gioco scadente, nervi a fior di pelle (12 espulsi con quelli di ieri in questo campionato), un’agonia senza fine mentre sul fronte societario c’è ancora più confusione. Quale futuro può avere questo Milan?     


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Milan, i migliori video