Milan, nessuna notizia di Mr.Bee. È mistero

Si va verso il rinvio del closing, si parla di rinuncia al viaggio previsto in Italia
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MILANO - La visita di Bee Taechaubol a Milano assume i contorni di un piccolo giallo. Il broker tailandese è atteso in Italia per il closing per la cessione del 48 per cento delle quote societarie del Milan prevista per il 30 settembre. Secondo quanto filtra dall'entourage di Mr.Bee, però, nelle ultime ore avrebbe preso corpo una sua rinuncia al viaggio in Italia. Tuttavia, negli ambienti vicini a Fininvest, si fa notare che la visita del broker risulta ancora in agenda. Incertezze e indiscrezioni in una trattativa che sembra comunque destinata a non vedere nell'immediato la parola 'fine'. Tutto può ancora succedere, poiché le firme che garantiscono il passaggio di quote non sono state ancora messe nere su bianco.

 È un'operazione complessa che richiede tempo. Non è escluso, infatti, uno slittamento del 'closing' inizialmente previsto per mercoledì 30 settembre. Taechaubol potrebbe chiedere formalmente una proroga di alcune settimane alla chiusura della trattativa. Un rinvio per motivazioni tecniche. Secondo voci insistenti, infatti, il broker avrebbe bisogno di più tempo per corrispondere i 480 milioni di euro necessari all'acquisizione del 48 per cento delle quote. La holding della famiglia Berlusconi che controlla il Milan valuterà l'eventuale richiesta di rinvio. Intanto, c'è la conferma del procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati: la Procura milanese sta indagando su presunti costi gonfiati nell'acquisto dei diritti tv legati al calcio. Nicolò Ghedini, storico avvocato di Silvio Berlusconi, è stato ricevuto nell'ufficio del procuratore. Non è chiaro se le indagini riguardino anche aspetti legati alla cessione del 48 per cento del Milan a Taechaubol. È stata rimandata infine la decisione da parte di Fondazione Fiera sulla revoca della vittoria del bando del Milan per la riqualificazione dell'area del Portello. Non è stato trovato l'accordo sull'importo della penale che il club rossonero dovrà versare nelle casse dell'ente presieduto da Benito Benedini dopo la decisione del Milan di rinunciare all'area dove sarebbe dovuto nascere il nuovo stadio. Le parti si aggiorneranno nuovamente il 13 ottobre per cercare di trovare una soluzione amichevole.


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