Milan, Mihajlovic: «Io e Garcia come due pistoleri, rischiamo tutti e due»

Il tecnico rossonero: «Sfide con i giallorossi e il Carpi fondamentali: la società deciderà se resto o no. Io cerco sempre di dare il massimo. Cerci? Escluso per scelta tecnica»
Milan, Mihajlovic: «Io e Garcia come due pistoleri, rischiamo tutti e due»© Bartoletti
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CARNAGO (VARESE) - Sinisa Mihajlovic conosce l'importanza delle prossime sfide con Roma e Carpi per il suo futuro al Milan. "Non nascondo che sono fondamentali, ma - ha detto l'allenatore - le affronto a testa alta. Poi la società deciderà se resto o no. Io cerco sempre di dare il massimo". "Sembra una sfida fra due pistoleri, ci giochiamo molto ma non ci sono analogie. Lui da due anni lavora con la Roma, io da sei mesi". Sinisa Mihajlovic inquadra così il Roma-Milan di domani, una sorta di 'duello' fra allenatori precari con Rudi Garcia. "Non so cosa scrivono giornali - ha replicato il serbo rispondendo a chi domandava se si sentisse lasciato solo dalla società -. Mi arriva ogni giorno la rassegna stampa e ho chiesto solo di ricevere solo articoli in cui si parla bene di me. Da un mese e mezzo non mi arriva nulla... Non c'è scritto nulla di buono su di me, per non farmi condizionare preferisco leggere altre notizie. Comunque non mi sembra, la società è sempre vicina a noi, ed è importante che i ragazzi siano uniti, che remiamo tutti per lo stesso obiettivo". 

CARICA - "Ora non dobbiamo arrenderci o perdere la fiducia, la cosa peggiore del cadere è restare a terra": è questo il messaggio alla squadra dell'allenatore del Milan Sinisa Mihajlovic, che si aspetta "una reazione in campo" domani all'Olimpico contro la Roma. "Entrambe squadre hanno reso sotto le aspettative. Conoscendo l'ambiente romano, è più difficile di questo milanese, per mentalità e modo dI pensare - ha notato l'ex di Roma e Lazio -. L'unico modo per uscire da questo momento è vincere, domani tutte e due le squadre si giocano molto. Io resto convinto che il Milan al completo può competere per i primi tre posti, ma purtroppo abbiamo avuto sempre giocatori importanti infortunati". 

FUTURO"Io non sono abituato a dare le dimissioni: se vedo che la squadra non si allena bene e non è unita, sono il primo a tirarmi fuori, ma fino a oggi non è così": lo ha messo in chiaro l'allenatore del Milan Sinisa Mihajlovic, spiegando di non aver parlato con Silvio Berlusconi dopo il ko con il Bologna. "Ci siamo sentiti prima della partita, sul pullman mente andavamo allo stadio - ha detto alla vigilia della sfida con la Roma - Magari ci sentiremo oggi o domani, di solito è lui che mi chiama. Una volta l'ho chiamato io perché gli volevo dare certe spiegazioni. È sempre meglio parlarsi". 


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