Milan, Galliani: Brocchi? Se non va torna in Primavera

Il nuovo tecnico rossonero si presenta insieme all'ad: ecco le sue prime parole da guida della prima squadra
Milan, Galliani: Brocchi? Se non va torna in Primavera
7 min
TagsMilan

MILANELLO - Introdotto brevemente dall'ad rossonero Adriano Galliani, Christian Brocchi parla per la prima volta da allenatore del Milan: «Voglio proseguire la cultura del lavoro di questa stagione sotto la gestione di Mihajlovic. Ho visto sempre un gruppo che voleva impegnarsi e dava tutto durante la settimana, questo va riconosciuto a Sinisa e al suo staff. Voglio portare il mio modo di allenare. Ieri è stato il primo giorno, l'impatto è stato buono, mi ha aiutato essere parte del gruppo di Milanello. È normale che ora sul campo sto cercando di fare qualcosa di mio, far capire ai ragazzi quali sono i miei pensieri e spiego la mia idea di calcio. 4-3-1-2, 4-3-3, a me piace giocare con una difesa a 4 e centrocampo a 3, il trequartista è un'idea che mi piace e che ho fatto questo finale di stagione con la Primavera. Sarà necessario capire quali giocatori possono giocare in quali ruoli. Bonaventura e Honda hanno le caratteristiche per giocare trequartista. Ho visto negli occhi di Mario (Balotelli, ndr) e degli altri la voglia di impegnarsi e chiudere bene la stagione».

«Se temo di essere bruciato come Seedorf e Inzaghi? Io mi gioco l'opportunità, che non sempre nella vita accade, esiste un rischio. Non so se il Milan vincerà sette partite su sette ma daremo il 110%. Il primo obiettivo è conquistare un posto in Europa in queste ultime sei partite, poi penseremo alla finale di Coppa Italia con la Juve. Dovremo lavorare come gruppo, il singolo emerge quando la squadra lo mette nelle condizioni ideali. La mia scelta da parte di Berlusconi? Penso che il Presidente abbia sempre manifestato la voglia di seguire il Milan in tutte le sue dinamiche, si sarà informato vedendo i buoni risultati che ottenevo con le mie squadre e da lì gli sarà nata la mia considerazione».

MILAN CINESE NEL 2018, SENZA BERLUSCONI

GALLIANI: SE NON VA, TORNA AD ALLENARE LA PRIMAVERA - «Da oltre trent'anni nel calcio e nella televisione, io e il presidente ci parliamo e prendiamo una decisione, questa è arrivata alla luce delle ultime cinque partite. C'è dialettica interna, ovvio, ma quando prendiamo una decisione la seguiamo e basta. Non c'è altro da aggiungere. Abbiamo identificato in Brocchi la persona che può dare una scossa e migliorare il gioco di questa squadra, Sinisa ha fatto un buon lavoro, gliene siamo grati, ma abbiamo pensato che servisse dare qualcosa di diverso da qui in avanti. Tutti noi ci auguriamo che Christian continui la sua avventura in prima squadra, altrimenti tornerà alla Primavera, in ogni caso resterà al Milan anche la prossima stagione. Non abbiamo contattato nessun allenatore, neanche Di Francesco, abbiamo optato per una linea interna per cambiare, convinti della bontà della scelta, come la Lazio ha fatto con Simone Inzaghi. Nessun problema anche nello spogliatoio, tutta la squadra era con Mihajlovic, non è vero che ci fossero delle correnti contrarie».

BROCCHI COME SPALLETTI, MANCINI, INZAGHI...SERIE A NOSTALGIA

BERLUSCONI VUOLE IL BEL GIOCO - «La discriminante? Sarà il gioco che porterà Brocchi - continua l'ad rossonero - perché il Milan ha sempre avuto un gran gioco di calcio, il Presidente è sempre dispiaciuto quando si gioca male, al di là del risultato. Vogliamo un Milan che torni ad altri livelli, siamo la squadra che ha fatto più finali da quando è nata la Champions League, sei. Più del Real Madrid, più del Barcellona. In questi due anni e mezzo non siamo andati bene, ma siamo il club che ha vinto l'ultimo scudetto che non ha vinto la Juventus e stiamo lavorando affinché il futuro sia molto più vicino a quanto abbiamo costruito in questa carriera ventennale».

MILAN, LA CURVA SUD CONTESTA

ANCORA BROCCHI. DISCORSO GIOVANI - «Mi gioco questa grandissima opportunità con la massima umiltà e la massima voglia. Più volte ho vissuto una situazione simile, in cui sarei potuto essere un'opzione, ma ho sempre mantenuto un equilibrio. Quest'anno è il mio ventesimo anno di Milan, e ora trovarmi qui in questa posizione ovviamente mi emoziona, è la cosa più bella del mondo. E Non ho paura, voglio mettermi in gioco e voglio restare in questo posto anche la prossima stagione. Milan italiano e giovane? Donnarumma e Calabria ci sono già, ora c'è anche Locatelli e ce ne sono altri pronti. Ricordiamo però che il salto da Primavera a Prima Squadra è grande. Vorrei le seconde squadre un giorno, per costruire un ponte. Prandelli e Ancelotti i miei maestri più importanti. Confronto con Capello? Magari riuscissi a fare quello che ha fatto lui...». Galliani aggiunge, a proposito di giovani: «Vorrei un campionato nazionale Under 21, servirebbe a far fare esperienza ai giovani senza doverli spedire in B o in C. In Italia non si capisce perché non ci sia anche un campionato Primavera solo di Serie A. Non è possibile che il Milan non incontri la Juve, la Roma se non una volta magari nelle fasi finali...» 

GALLIANI SU MERCATO E CINESI - «La trattativa è fatta ad un gradino più alto di questo. Non riguarda chi gestisce il Milan ma alla proprietà, con il Presidente noi parliamo esclusivamente di cose di Milan. Mercato? Oggi non è il momento di parlarne»

MILAN, ECCO CHI STAVA CON MIHA E CHI NO


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Milan, i migliori video