Milan, Berlusconi ha detto sì alla lista dei cinesi: la trattativa prosegue

Ad ora di pranzo summit con i vertici di Fininvest, che hanno presentato i nomi e il piano della conglomerata orientale messo a punto da Galatioto e Gancikoff. C'è l'ok del patron
Milan, Berlusconi ha detto sì alla lista dei cinesi: la trattativa prosegue© ANSA
Pasquale Campopiano
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ROMA - L'uomo del Milan ha detto sì. Silvio Berlusconi ha gradito, la trattativa tra Fininvest e la conglomerata cinese andrà avanti fino al 15 giugno, quando è prevista la storica svolta della firma del preliminare per il passaggio del 70% del pacchetto azionario del Diavolo ai gruppi finanziari orientali.

Giornata importante doveva essere, giornata importante è stata. L'offerta cinese è seria, ben strutturata, ambiziosa e con disponibilità finanziari importanti: è questo il succo del summit tenutosi quest'oggi ad Arcore con i manager impegnati nella trattativa. A Villa San Martino Berlusconi ha tenuto il consueto pranzo di inizio settimana con i figli, ma stavolta c'era anche Alessandro Franzosi, direttore corporate della Fininvest, che ha illustrato al patron tutti i dettagli dell'offerta cinese, e gli ha presentato la lista dei sette gruppi finanziari che si riuniranno in un fondo per completare la scalta a uno dei club più titolati al mondo.

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LA LISTA - I nomi verranno fuori nei prossimi giorni, ma sembrano confermate le presenze di Evergrande Real Estate Group e di quel Robin Li che ha riempito i titoli e i giornali anche dall'altra parte del mondo con il suo interessamento al Milan. Dovrebbe essere confermata anche la forte partnership commerciale sotto forma di sponsorizzazione della Huawei, qualche mistero resta sulla Midea.

Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff, advisor americano e principale frontman di tutta l'operazione, hanno dunque convinto sia i vertici della Fininvest sia il numero uno del Diavolo, quel Silvio Berlusconi che negli ultimi giorni aveva già intuito le potenzialità della conglomerata cinese. La lista è stata presentata, i nomi sono stati fatti, il piano di investimento (circa 300 milioni tra mercato, merchandising e nuovo stadio) risponde perfettamente alle richieste che lo stesso Berlusconi aveva fatto prima di pronunciare il suo "sì" al prosieguo della trattativa.

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SI VA VERSO IL PRELIMINARE - Nei prossimi step, insomma, si parlerà di progetti ambiziosi per il Milan: di mercato innanzitutto, con Berlusconi che chiederà alla conglomerata cinese come vorrà intervenire per rinforzare il Milan nell'immediato.

Le indiscrezioni dicono che i primi nomi della lista orientale sono quelli di Emery come allenatore e di Benatia come primo rinforzo in difesa. I nomi di Simeone e Rudi Garcia per la panchina, restano nei corridoi della trattativa; quello di Brocchi, invece, non rientrerebbe nelle preferenze dei possibili proprietari. Galliani avrà il mandato di curare il prossimo mercato anche per conto dei possibili nuovi proprietari, Barbara Berlusconi, invece, rientrerà ad ampio respiro nel Milan che verrà. Operazione da 740 milioni per tutto il pacchetto rossonero. Dopo il sì di Berlusconi, la strada sembra in discesa.

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