Serie A Milan, che caos: sei allenatori, zero soluzioni

Nelle ultime stagioni calo degli incassi e flop continui Ora 3 punti dopo 3 partite: la tendenza non cambia... Allegri, Seedorf, Inzaghi, Mihajlovic, Brocchi e Montella: senza chiarezza di idee del club difficile dare la svolta In due
Serie A Milan, che caos: sei allenatori, zero soluzioni© LaPresse/Spada
Furio Fedele
3 min

MILANO - Dal gennaio 2014 fino al giugno scorso, il Milan ha cambiato ben 6 allenatori. Una “roulette” inaugurata da Allegri (al quarto anno consecutivo di contratto con lo Scudetto e la Supercoppa d’Italia al suo attivo) che ha lasciato il posto a Seedorf per meno di cinque mesi. Poi si sono succeduti Inzaghi, Mihajlovic e Brocchi. Ma dopo appena tre giornate di campionato, se è possibile, Vincenzo Montella sta molto peggio dei suoi predecessori. Che, come nel caso di Inzaghi e Mihajlovic, erano riusciti a festeggiare il Natale mangiando il proverbiale ma mai troppo sicuro panettone. Negli ultimi tre campionati il Milan ha collezionato un ottavo, un decimo e un settimo posto. Il modo... migliore per non accarezzare nemmeno lontanamente il sogno di disputare una coppa europea, nemmeno la pur sempre apprezzabile Europa League.

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IMPASSE - La mancanza dei ricavi dai diritti televisivi, dagli incassi internazionali e relative sponsorizzazioni (comlplessivamente si può stimare una cifra di almeno 150 milioni di euro) hanno anche favorito il declino dell’impero calcistico di Silvio Berlusconi. Alimentato anche da una serie di enigmi, malintesi, contraddizioni ed errate valutazioni. Fin dall’estate 2013 quando c’era la profonda convinzione da parte del numero uno rossonero che Allegri fosse arrivato ormai al capolinea dopo aver conquistato, al primo tentativo (2010-2011), lo Scudetto e la Supercoppa d’Italia. Comunque cambi, scambi e, soprattutto, rimpianti, non hanno fatto altro che generare nuovi problemi che, allo stato attuale delle cose, appaiono difficlmente risolvibili.

MERCATI - Ma anche sul fronte dei giocatori sono stati effettuati molti avvicendamenti. In quasi tutti i ruoli se si eccettuano quelli ancora oggi occupati da Abate e Montolivo. Il terzino è l’unico supersite dell’ultimo scudetto di Allegri. L’ex viola avrebbe dovuto sostituire, senza rimpianti, il potente e onnipresente Pirlo. E’ anche vero che le dismissioni di massa (e di qualità...) generate nell’estate 2012 dal ridimensionamento del monte ingaggi (Ibrahimovic, Thiago Silva, Pirlo, Seedorf, Gattuso...) hanno impoverito di personalità e di carisma un gruppo che ha subìto un contraccolpo durissimo dal punto di vista caratteriale.

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