Milan, dalla Cina soldi e rassicurazioni: closing fissato a metà novembre

Importanti novità sulla cessione societaria dei rossoneri: Han Li e una delegazione cinese sono stati a Milano la scorsa settimana. Le richieste degli investitori orientali sono cospicue, tutto procede verso la chiusura
Milan, dalla Cina soldi e rassicurazioni: closing fissato a metà novembre© EPA
Pasquale Campopiano
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ROMA - Tutto procede. Nel giorno di Milan-Lazio, sfida che dirà molto sulle ambizioni ritrovate dai rossoneri dopo la vittoriosa trasferta di Marassi contro la Samp, arrivano importanti novità sotto il profilo societario. Sono giorni di grande lavoro e di fitte contrattazioni, quelli che portano al closing tra la cordata di investitori cinesi rappresentata dalla Sino Europe Sports Investments e la Fininvest della famiglia Berlusconi. Dopo la firma del preliminare dello scorso 5 agosto si è aperta una nuova fase, coincisa con il versamento della caparra/penale di 100 milioni, garantita come da accordi in due rate (15+85 milioni) dagli investitori orientali. Ora i riflettori di tifosi e addetti ai lavori sono tutti puntati sul closing, che sancirà il definitivo passaggio del 99,3% delle quote rossonere ai nuovi proprietari. E a questo proposito arrivano conferme importanti sull'andamento in porto dell'operazione Milan. La scorsa settimana, infatti, una delegazione cinese capitanata da David Han Li (Yonghong Li  è rimasto in Cina a curare alcuni aspetti della vicenda) è stata a Milano per quattro giorni per mettere nero su bianco i punti della trattativa. Giorni importanti, perché si è discusso del piano di acquisizione che come noto prevede la partecipazione di investitori multipli al fondo Sino Europe creato appositamente per l'acquisto del Milan lo scorso maggio.

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GRANDE RICHIESTA DEGLI INVESTITORI - La notizia è che la richiesta da parte degli investitori cinesi, lo confermano fonti vicine alla trattativa, sarebbe addirittura superiore ai 740 milioni messi in campo per l'acquisto del Diavolo (100 già versati, 420 da versare in un'unica soluzione alla firma del closing e la copertura dei circa 220 milioni di debiti). Il Milan, che dall'altra parte del mondo ha un bacino di utenza di 250 milioni di simpatizzanti (il 20% della popolazione cinese), fa  insomma gola agli investitori della grande muraglia, che avrebbero già garantito la somma per l'acquisto e addirittura superato la stessa, visto che gli accordi prevedono anche un piano di rilancio di 350 milioni subito dopo l'acquisizione (con 100 milioni da versare dopo la firma del closing e i restanti 250 milioni da garantire nei successivi tre anni). Marco Fassone, in questo momento advisor dei cinesi, ma nel futuro prossimo direttore generale e ad del Milan, ha cominciato a lavorare alla squadra che formerà il nuovo managment di via Aldo Rossi (che, stando alle indiscrezioni, verrà completamente rinnovato) ed ha ottenuto le necessarie garanzie sul piano di investimento orientale. Alcuni puntelli sono già stati fissati, come quello di Massimiliano Mirabelli, che, a firma avvenuta, sarà il nuovo diesse dei rossoneri e pianificherà con Fassone il primo mercato a firma cinese il prossimo gennaio.

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CLOSING A META' NOVEMBRE - I recenti articoli pubblicati da Bloomberg sulla difficoltà a trovare investitori per il progetto cinese del Milan avevano gettato nello sconforto gran parte della tifoseria rossonera. Ma la stessa fonte vicina alla trattativa conferma che invece tutto sta procedendo secondo i piani. E che, come previsto, non ci saranno i tanto temuti "slittamenti" che hanno infuocato l'intera estate del Diavolo in questa lunga e complessa vicenda. Il closing, infatti, che agli atti è sancito tra i 90 e i 120 giorni dopo la firma del preliminare (avvenuta lo scorso 5 agosto) è stato fissato per la metà di novembre, nella stessa settimana che porterà al derby, a quel punto sì tutto cinese, contro l'Inter, previsto per domenica 20 novembre. Le parti si sono già date appuntamento, Fininvest e la conglomerata cinese metteranno la parola fine a questa lunga storia proprio in quei giorni.

GLI INVESTITORI - Il mistero sugli investitori, invece, resta. Almeno per ora, perché gli accordi parlano di un impegno da parte dei cinesi, a svelare la loro identità (anche se alcuni, è confermato, potrebbero chiedere di restare anonimi) a closing avvenuto, anche in ossequio alla normativa vigente in Italia sulla tracciabilità dei fondi. Dal preliminare dello scorso 5 agosto è noto che sono due, per il momento, i soggetti coinvolti: Yonghong Li, presidente della Sino Europe, e il fondo a partecipazione statale Haixia. A questi, come noto, si è aggiunta in piccola partecipazione la Jilin Yongda, azienda che negli ultimi giorni ha anche confermato la futura quotazione in borsa del Milan. Quotazione che sembra avverrà una volta trovato il pareggio di bilancio da parte degli investitori. Quel che è certo è che la Cina ha voglia di Milan ed è pronto un piano di investimento che punterà ad aumentare il fatturato del Diavolo (da 200 a 500 milioni l'anno, come auspicato dalla Sino Europe) soprattutto in Oriente. Attraverso tre canali principali: uno sportivo, il rilancio del club ai massimi livelli e un ritorno in Champions in pianta stabile il prima possibile; uno strutturale, la costruzione di un nuovo stadio o il rinnovo totale di San Siro (in accordo con i cinesi dell'Inter); il terzo prettamente commerciale, attraverso partnership e forme di sponsorizzazione che garantiranno agli investitori i margini desiderati.

LE SINO E LO STATO - La creazione da parte della Sino Europe (che dovrebbe avere una sede anche in Europa probabilmente in Lussemburgo) di tre sotto società (la UO Milano Sports Investment Management Ltd. Changxing e la Future UE-Cina Sports Investment Ltd con annessa la Ou Milano nel Changxing Sports Investment Partnership) è una testimonianza dell'operatività cinese in questi ultimi giorni: elemento chiave dell'organigramma che si sta formando sarà la Rossoneri Sport, che a conti fatti sarà la proprietaria di AC Milan spa subito dopo il closing. Infine, lo Stato cinese. Invocato da tutti i tifosi rossoneri che rivogliono il Milan tra le grandi potenze del calcio, è confermato che non avrà una partecipazione diretta nell'acquisizione del Diavolo, ma che fungerà da "garante" dell'intera operazione. Almeno queste sono le ultime notizie provenienti dalla Cina.


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