Serie A, Paletta: «Ora il Milan è al sicuro»

Il difensore dei rossoneri: «Avevo solo bisogno di fiducia e continuità Romagnoli? Parliamo tanto, così c’è intesa»
Serie A, Paletta: «Ora il Milan è al sicuro»© Getty Images
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MILANO - La tranquillità al potere. Con Paletta non potrebbe essere altrimenti: tranquillo, sicuro, essenziale, zero eccessi, ma tanta concretezza ed efficacia. Con lui, Montella ha trovato un titolare e il partner ideale di Romagnoli. In silenzio è diventato il leader della retroguardia rossonera, trascinando il ben più giovane collega, alle prese con un inizio di stagione più complicato del previsto. «Ma non è vero che sono io a comandare, lo facciamo tutti e due - ribatte l’italo-argentino -. E soprattutto parliamo tanto, sia in campo sia fuori. È così che si costruisce l’intesa e si migliora insieme. Alessio è giovane, può crescere ancora molto».

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Se poi ha una guida come Paletta...
«Io dico che anche i più vecchi possono sempre migliorare. E’ vero, però, che qui al Milan siamo rimasti in pochi. Credo sia il giusto mix. I consigli possono essere utili. Ma poi noi dobbiamo innanzitutto stare attenti a non sbagliare, in modo da dare il buon esempio. Guardate Donnarumma. E’ serio, determinato e soprattutto sa ascoltare. Per il resto, basta vedere le sue prestazioni».

Là dietro le cose cominciano a funzionare: Montella ha sistemato qualcosa?
«Penso che ci voglia un po’ di tempo per apprendere certi movimenti. Ora ci stiamo riuscendo più di prima».

Tutto il Milan ne trae beneficio: due gare consecutive a porta inviolata.
«Sono contento perché significa che stiamo lavorando nel modo giusto. La fase difensiva dipende anche dai centrocampisti e dagli attaccanti. Tutti si applicano e i risultati arrivano».

Qual è il segreto di Montella?
«Appena arrivato ci ha detto che la cosa fondamentale è essere una squadra ed essere uniti. Ci ha insegnato a lavorare in gruppo e non da singoli. Perché è proprio grazie al collettivo che possono emergere le individualità. Ecco, credo che ora in campo questo si comincia a vedere. Poi si può crescere ancora, i margini ci sono».

E il segreto di Paletta?
«Semplice, avevo bisogno di fiducia e continuità. Sono tornato con l’idea di restare. Ero convinto che avrei avuto la mia opportunità e che l’avrei sfruttata. Poi è chiaro che dipende dall’allenatore».

Appunto, e allora con Mihajlovic cosa non ha funzionato?
«Mi sono infortunato nella prima settimana di preparazione e, quando sono rientrato, aveva già scelto la coppia titolare. Eravamo in tanti e io volevo giocare, così ho preferito andare all’Atalanta».

Questo è il miglior Paletta della carriera?
«Diciamo che sto attraversando un buon periodo. Ripeto, avevo bisogno di continuità. E, rispetto all’anno scorso, ho avuto il vantaggio di giocare tutte le amichevoli».

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