Milan in 4K: c'è anche TCL, colosso dell'elettronica, tra gli acquirenti cinesi

Patrimonio da 7 miliardi di dollari, fatturato da 16 miliardi: terzo produttore di televisori mondiale dopo Samsung e Sony. E' nella lista consegnata a Fininvest
Milan in 4K: c'è anche TCL, colosso dell'elettronica, tra gli acquirenti cinesi
Pasquale Campopiano
5 min

ROMA - The Creative Life è il nome che spalanca la porta dei sogni, lo slogan perfetto per il Milan del Dragone. L'acronimo è TCL Corporation, colosso cinese dell'elettronica: è il terzo produttore al mondo di televisori dietro Samsung e Sony ed è uno dei nove-dieci nomi che compongono la lista degli investitori cinesi che confluiranno nella Sino Sports Europe di Yonghong Li e Han Li, i futuri proprietari del Milan. Patrimonio stimato da 7 miliardi di dollari (fonte Forbes), fatturato da 16 miliardi, mercato in totale espansione, TCL in Europa ha esteso la sua "longa mano" elettronica in Francia e in Spagna; in Italia (altro indizio che potrebbe confermare il suo coinvolgimento nell'acquisto del Milan) non ha ancora investito. 

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LEADER IN CINA -  Multinazionale leader nelle comunicazioni, nel multimedia e nell'elettronica, nata  a Huizhou nel Guangdong nel 1981, TCL è un'azienda ibrida, pubblica ma partecipata da investitori ad Hong Kong. Dal 2005 ha investito anche nel mercato della telefonia mobile grazie alla join venture con Alcatel: 71mila impiegati suddivisi in 78 paesi, 18 centri di ricerca e sviluppo, 20 principali siti produttivi e più di 40 uffici commerciali in tutto il mondo, TCL è fra le prime tre imprese cinesi per il numero di brevetti di invenzione, ha stretto accordi con Microsoft, Intel, Ikea, HP e vede Hollywood dal teatro cinese Grauman comprato nel 2013.  TCL è un colosso diviso in  tre branche: TCL corporation che è quotata alla Borsa-valori di Shenzhen è la branca dell'azienda interessata all'acquisto del Milan; TCL Multimedia Technology Holdings e TCL Communication Technology Holdings, sono le altre due quotate alla borsa di Hong Kong. Tycoon indiscusso dell'intero colosso è Li Dongsheng (un altro mister Li), 59 anni, un vero e proprio guru dell'elettronica cinese (per il China Business Journal nel 2014 è stata la figura economica più importante della Repubblica Popolare). 

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LA LISTA FLUIDA -  La lista che la Sino Europe ha consegnato nelle mani di Fininvest per arrivare alla firma del preliminare avvenuta a Villa Certosa lo scorso 5 agosto è una lista di investitori cosiddetta "fluida": è il termine necessario a capire quanto accadrà da qui alla metà di novembre, quando verrà firmato il closing della  cessione del Diavolo al Dragone per la cifra di 740 milioni di euro. Fluida nel senso che fino a quel giorno (è scritto negli accordi) c'è la possibilità che qualche investitore possa uscire dalla cordata, ma il vincolo (soprattutto per rassicurare la controllante di via Paleocapa) è che la sua quota venga riassorbita dagli altri nomi presenti in lista e non da un nuovo possibile acquirente. Per questo motivo, il cerchio si restinge, e la presenza sicura di TCL nella lista dei possibili acquirenti si traduce nella concreta possibilità di una sua effettiva partecipazione alle quote del Milan che verrà. Fosse così, sarebbe "una manna" per i tifosi rossoneri, visto che TCL sarebbe soltanto uno della decina di nomi in lista. Due, li conosciamo già: sono Yonghong Li (chairman della Sino) e il fondo a partecipazione statale Haixia, presenti nel comunicato datato 5 agosto; un terzo, annuncia to nei giorni successivi, dovrebbe essere rappresentato dall'azienda Jilin Yongda, società che si occupa della commercializzazione di magneti. Nelle ultime settimane dalla Cina si parla anche della Zhuhai Zhongfu (fonte finance.sina.com.cn), azienda che produce bottiglie. Il puzzle prende corpo: certo resta da capire come  saranno suddivise le quote tra gli investitori, ma è ormai chiaro che Marco Fassone vuole fare di trasparenza e chiarezza le parole d'ordine del Milan ai cinesi che verrà. Che piano piano alzerà il velo suoi nuovi proprietari che prenderanno il posto di Fininvest e di Silvio Berlusconi.

 


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