Milan, Fassone sogna Morata: «Aspettiamo la finale per parlare con il Real»

L'amministratore delegato del Milan: «Donnarumma è il perno su cui vogliamo costruire il futuro»
Milan, Fassone sogna Morata: «Aspettiamo la finale per parlare con il Real»© Getty Images
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CARDIFF - Tempo di calciomercato in casa Milan. L'ad Marco Fassone, a Cardiff per la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, ha parlato ai microfoni di Sky Sport: «Abbiamo avuto questi famosi 8-9 mesi tra agosto e aprile per poter andare in giro per l'Europa a incontrare club e agenti, Mirabelli ha fatto un grandissimo lavoro. Un paio di acquisti li abbiamo ufficializzati: avevo promesso che mi sarebbe piaciuto, per il 3 luglio, dare più o meno il 60-70% della rosa a disposizione dell'allenatore e stiamo continuando a lavorare su questa strada. Incontro con Jorge Mendes? Stiamo lavorando nella direzione in cui anche il direttore e Montella vogliono. Mendes ha una lista di giocatori che gestisce davanti alla quale potremmo bendarci e pescare abbastanza bene, si sa quali siano le posizioni alle quali ambiamo per rinforzare un'ottima squadra ma lasciamo che i tifosi giochino e si divertano sui nomi». 

Ancora da definire la situazione di Donnarumma, mentre un nome di interesse rimane quello di Morata: «Il Real  - ha continuato Fassone - come si può immaginare è stata l'unica società con la quale abbiamo non avuto approcci tra ieri e oggi, siamo stati abbastanza al largo dal loro tavolo al di là dei saluti e dell'in bocca al lupo: Morata è un nome che avete fatto e piace tanto, ma ci è sembrato corretto aspettare l'esito e la prossima settimana vediamo, è uno splendido giocatore. Su Donnarumma la situazione è abbastanza trasparente e chiara, meno complicata di quanto si possa immaginare: Gigio è il perno sul quale avremmo il desiderio di costruire il Milan del domani. Lo sa, gliel'abbiamo detto tante volte e abbiamo dimostrato la concretezza di fare un'offerta molto importante: ho sempre parlato di ragionevole sacrificio, non so se ragionevole sia ancora giusto, ma comunque un sacrificio importante perché il giocatore lo merita. Ora la palla è a lui: spero col cuore che a 18 anni sappia quale sia la decisione giusta da prendere. Gli abbiamo chiesto un po' di velocità».


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