MILANO - L'ultima rubrica ha un carattere planetario. Si chiama Milanisti nel mondo. Sia perché sono davvero milioni di milioni, sparsi dovunque (anche in Polonia: suo malgrado, Donnarumma l’ha verificato de visu, domenica sera, a Cracovia) sia perché, grazie a questo spazio, anche il Milan Club Montreal, ultimo ospite in ordine di tempo, ha fatto sapere come la pensi. D’altronde, la ragione sociale della casa parla chiaro: «Radio Rossonera, la radio che dà più voce ai tifosi». Il viaggio nell’universo digitale milanista parte proprio da qui, dalla neonata emittente che, galeotto il Caso Gigio, ha avuto un battesimo spettacolare. «Direi travolgente - ammicca Pietro Balzano Prota, il suo direttore, milanista e milanologo - 65 mila ascolti nella prima settimana. Siamo piacevolmente esterrefatti. E, soprattutto, questo è soltanto all’inizio: la nostra è la prima web radio di proprietà dei tifosi con la formula dell’azionariato popolare e siamo nati appena il 6 giugno». Per certi versi, Radio Rossonera deve essere grata a Mino Raiola: come l’ha (indirettamente) lanciata lui, non poteva lanciarla nessuno. Fra la rottura della trattativa con il Milan e la non conferenza stampa di Montecarlo, culminata con i tre minuti a reti unificate, in chiaro e a pagamento, gli ascoltatori di Radio Rossonera si sono moltiplicati in quantità esponenziale.
Mihajlovic: «Donnarumma dovrebbe restare al Milan per riconoscenza»
SILVIO, IL FAX E GOGOL - C’era una volta Silvio Berlusconi, il Grande Comunicatore. Nell’86, appena preso il comando del Milan, fra le sue prime decisioni operative ci fu la realizzazione della sala stampa a Milanello, dotata di fax e telefoni che facilitassero il lavoro dei cronisti. Il rampante Signore delle Tv aveva capito al volo quanto il calcio fosse anche comunicazione e quanto la comunicazione dovesse correre veloce.
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