MILANO - Le fideiussioni di Bonucci e Biglia stanno diventando un caso per il Milan. A rivelarlo è il sito calcioefinanza.it, secondo il quale il club rossonero non è ancora riuscito a ottenere le garanzie dei pagamenti per gli acquisti del difensore della Juventus e del centrocampista della Lazio.
NO DALLE BANCHE - «Secondo quanto verificato in ambienti finanziari da CF – Calcioefinanza.it, il Milan - si legge sul sito - si è rivolto tra le altre a Banco BPM (tra l’altro sponsor della società fino al 30 giugno 2019), riscontrando però delle difficoltà. La risposta dell’istituto alla richiesta della garanzia infatti è stata negativa: in base alle condizioni attuali del bilancio rossonero (in rosso), la banca non può concedere alcuna fideiussione. Non si tratta, però, di un no “personale”: il tema infatti riguarda le regole del sistema creditizio, qualunque altra banca si comporterebbe allo stesso modo per concedere questo tipo di garanzia a qualunque altra società calcistica. Un tema, quindi, abbastanza normale per i club di Serie A, i cui bilanci spesso fanno segnare perdite pesanti. In questi casi, così, le società forniscono alle banche una contro-garanzia rispetto ai conti: solitamente, quelli che vengono definiti asset, siano crediti su futuri ricavi, immobili o quant’altro. In sostanza, il funzionamento è che se l’azienda non riesce a ripagare la garanzia, la banca si può rivalere così su qualche asset».
ASSET IN PEGNO - «Il Milan - aggiunge Calcioefinanza.it - però, si trova in una situazione particolare: la quasi totalità dei suoi asset è infatti impegnato come pegno per il finanziamento effettuato dal fondo statunitense Elliott. L’elenco è infatti abbastanza corposo, questi sono gli asset che sono stati dati a garanzia di Elliott (tramite la Project Redblack):
un atto di pegno sul cd. “conto corrente ricavi” aperto dalla Società presso Banca Popolare di Milano;
un atto di pegno sui diritti di proprietà intellettuale (in particolare, sui marchi) di proprietà della Società;
un atto di cessione in garanzia dei crediti derivanti dai vari contratti commerciali e di sponsorship stipulati dalla Società;
un atto di cessione in garanzia dei crediti derivanti dai contratti di “media” stipulati dalla Società;
un atto di cessione in garanzia dall’archivio immagini, dati, registrazioni e video fruibili e/o di proprietà della Società;
un atto di pegno sulla quota di proprietà della Società rappresentativa del 100% del capitale sociale di Milan Entertainment S.r.l.;
un atto di pegno sul cd. “conto corrente ricavi” aperto da Milan Entertainment S.r.l. presso Banca Popolare di Milano;
un atto di cessione in garanzia dei crediti derivanti dai vari contratti commerciali e di sponsorship stipulati da Milan Entertainment S.r.l..
SOLUZIONI - Secondo quanto appreso da CF – Calcioefinanza.it, Banco Bpm ha indicato due strade possibili, due soluzioni al Milan per ottenere le fideiussioni: o liberare qualche asset dato in garanza ad Elliott e “girarlo” come contro-garanzia alla banca, oppure trovare una banca internazionale che vi controgarantisca».
TEMPISTICA - «Ora sta al Milan - conclude calcioefinanza.it - scegliere la strada da seguire, anche perché i tempi stringono. Il Comunicato Ufficiale n.165/A del 30 maggio 2017, con cui la FIGC ha emanato le norme relative ai termine e alle disposizioni regolamentari in materia di tesseramento per la stagione sportiva 2017/2018, per le società di serie A, B e Lega Pro, spiega che il pagamento della prima rata (pari al 20% del saldo finale per la stagione 2017/18) e il «deposito delle fideiussioni dirette a garantire la rateizzazione dei pagamenti previsti per operazioni di campagna trasferimenti poste in essere entro il 31 luglio 2017 devono essere effettuati dalle società di Serie A entro il termine perentorio dell’11 agosto 2017, pena la mancata esecutività dei contratti e conseguente caducazione degli effetti del deposito, da comunicare alle parti interessate con immediatezza da parte della competente Lega». E il fatto che, tra i pegni dati per il finanziamento ad Elliott, siano presenti anche i crediti derivanti dai contratti di “media”, toglie alla società rossonera la possibilità di utilizzare, come garanzia, i ricavi dei diritti tv della stagione 2017/18 per la Serie A, ipotesi prevista nel regolamento per le sole società della massima serie».
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