Milan, Montolivo: «È stato difficile trovare un equilibrio»

Il centrocampista rossonero riavvolge il nastro della stagione: «Tutti pensavamo che sarebbe stato più facile»
Milan, Montolivo: «È stato difficile trovare un equilibrio»© LaPresse
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ROMA - Riccardo Montolivo approfitta della pausa invernale per tracciare un primo bilancio della stagione rossonera. Il centrocampista ha riavvolto il nastro analizzando le motivazioni alla base dei risultati negativi del Milan: «Credo che nessuno si aspettasse così tante difficoltà. Qualche difficoltà ovviamente ce l’aspettavamo, ma così tante no: proprio per questo credo sia stato difficile trovare un equilibrio e probabilmente tutti pensavamo che sarebbe stato più facile. Quando poi ti manca il terreno sotto i piedi fai fatica a ritrovare l’equilibrio. Penso che questo sia stato il nostro problema e su questo stiamo lavorando per uscire da questo momento difficile»

MOMENTO BUIO - La transizione non è stata facile neanche sotto il profilo personale: «Ho vissuto un’estate non facile, complicata, ma non mi sono mai perso d’animo e ho sempre cercato di lavorare su me stesso senza cercare altri colpevoli, senza cercare alibi. Ho sempre cercato di migliorarmi, di lavorare su quelle che sono le mie qualità cercando di farmi trovare pronto per il momento in cui sarei stato impiegato. C’è stato anche un periodo di sette o otto partite in cui sono rimasto fuori dal campo, ho totalizzato zero minuti e sicuramente non è stato facile. Con questa mentalità, però, sono riuscito a sfruttare la mia occasione e poi, da lì, non sono praticamente più uscito. Questo è stato sicuramente un momento di crescita per me».

QUESTIONE FASCIA - Montolivo sembra aver metabolizzato senza problemi l'assegnazione della fascia a Bonucci: «Con Leonardo ci conosciamo ormai da tanti anni, abbiamo vissuto tanti anni insieme in Nazionale per cui non ci sono stati problemi per quanto riguarda la fascia da capitano. Da questa situazione vogliamo uscire tutti insieme, non bisogna fare distinzioni tra vecchi e nuovi, bisogna solo parlare di Milan e di uno spogliatoio unito. Gattuso? Sta lavorando con grande passione, con grande serietà. Nessuno più di lui ha a cuore le sorti del Milan. Credo che insieme a questo aspetto lui stia portando anche delle idee: in questo breve periodo in cui lo abbiamo avuto credo che la qualità maggiore che gli riconosco è quella di avere equilibrio. Il giorno dopo la partita, che si abbia vinto o perso il suo atteggiamento non cambia e questa è una qualità che un grande allenatore deve avere e lui ce l’ha. È sempre sul pezzo, qualunque cosa sia successa il giorno prima, e questo è un messaggio importante che lui dà alla squadra».  

FUTURO - Il Milan, dopo le ultime partite, è tornato a vedere un po' di sereno all'orizzonte: «In questi mesi l’aspetto psicologico è stato determinante: mi auguro che la partita contro l’Inter sia stata un viatico importante, perché è stato anche il primo scontro diretto che siamo riusciti a fare nostro e questo non è da sottovalutare dal punto di vista psicologico. Ci abbiamo creduto fino alla fine, abbiamo fatto gol a pochi minuti dalla fine. Perciò credo che dobbiamo portarci in questo 2018 quella mentalità. Tornare ad essere il Milan a cui eravamo abituati tanti anni fa è un processo sicuramente lungo. Credo che in questo momento anche i nostri tifosi vogliano vedere un Milan compatto, che ci crede sempre, che non molla mai. Per raggiungere questo obiettivo credo che non ci voglia molto tempo e qualcosa si è già visto. È chiaro che in campionato abbiamo perso tanto terreno e diventa difficile recuperarlo, anche se non impossibile: è ovvio che qualcuno là davanti deve fermarsi e, al momento, sembra che vadano tutte a mille all’ora. Le due coppe sono, invece, obiettivi concreti, alla portata e sarebbe bello arrivare in fondo ad entrambe».


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