Gattuso punta la Spal: «Milan, niente calcoli. Io cuore e grinta? Luoghi comuni»

Alla vigilia della trasferta di Ferrara il tecnico invita i suoi a non fare voli pindarici: «Champions? Viviamo alla giornata. E a Ferrara sarà durissima»
Gattuso punta la Spal: «Milan, niente calcoli. Io cuore e grinta? Luoghi comuni»© LaPresse
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CARNAGO (VARESE) - Il Milan ha iniziato a convincere tifosi e critica ma Rino Gattuso continua a pensare «partita dopo partita», senza illudersi per i rallentamenti delle rivali in lotta per la Champions League. «Noi dobbiamo pensare a vincere le nostre partite: quella di Udine che avevamo in mano e non abbiamo vinto dimostra che ora non basta giocare di squadra e bene per portare i tre punti a casa. Ci vuole un pizzico di fortuna, essere maliziosi - ha notato l'allenatore rossonero alla vigilia della trasferta con la Spal -. Una settimana fa l'obiettivo era la Sampdoria, ora c'è anche l'Atalanta. Oggi non possiamo permetterci di pensare alle altre squadre. L'obiettivo mio è dare a questi giocatori il valore che avevano 5-6 mesi fa quando sono arrivati, e dimostrare di essere una squadre che può dare fastidio a tutti».

 Il discorso passa poi sulla tattica: «È il momento di fare all-in? Mi piacerebbe giocare 4-2-4 tutti all'arrembaggio, ma - ha replicato Gattuso - bisogna mettere sempre in campo una squadra equilibrata, che non deve soffrire l'avversario. Per questo dico che penso partita dopo partita, nel calcio non c'è nulla di sicuro, ti fai il segno della croce e vai in campo. Si rischia di perdere anche con la squadra più scarsa del campionato».

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L'AVVERSARIA - Di certo 'Ringhio' non sottovaluta la Spal«È una squadra che sa quello che deve fare, ha grande fisicità. Non sarà facile per noi, lo stadio è stato riammodernato ed è una 'Bombonera'. Dovremo fare molta attenzione. Sono molto soddisfatto degli ultimi tre allenamenti, ma dobbiamo confermarlo domani».

La catena di sinistra Calhanoglu-Bonaventura comincia a funzionare: «È normale, ora stanno giocando con continuità, ma penso che sia questione di interpretazione e sincronismi tra di loro, occupare bene gli spazi e capire di andare a coprire linee diverse.Rodriguez? Può fare molto di più, mi aspetto qualcosa in più, perché ce l'ha nelle gambe e nella testa».

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IL FUTURO - Di fronte all'auspicio di Massimiliano Mirabelli sulla sua permanenza al Milan per altri 10 anni, Rino Gattuso reagiste con un sorriso, pur rivendicando di non sentirsi un allenatore «tutto cuore e grinta». «Non è un segno buono», ha scherzato l'allenatore rossonero, subentrato a fine novembre a Vincenzo Montella.

«Spero di continuare a fare quello che ho cominciato. Il bello del calcio è che perdi una o due partite e torni quello che eri prima. Per vent'anni da calciatore ne ho sentite di ogni colore. Dicevano che avevo due ferri da stiro ai piedi, che sapevo solo correre e non dovevo giocare al Milan. Io ho vinto un campionato passando dalla Serie C alla B con 1,5 milioni di budget contro squadre da 6 milioni. Poi, se il luogo comune in tutta Italia, è che Gattuso è solo cuore e grinta, non ci posso far nulla. Io posso solo dimostrare le mie qualità con il lavoro».

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I SINGOLI - Per il non convocato Nikola Kalinic intanto sembra al momento escluso il rischio di pubalgia, a sentire Gattuso. «È un'infiammazione, lo abbiamo fermato per non rischiare di perderlo per tantissimo tempo. Ci convive da qualche settimana, abbiamo deciso di lasciarlo tranquillo 3-4 giorni, vogliamo che si sfiammi questo dolore al pube. Secondo me lo abbiamo preso in tempo», ha spiegato l'allenatore del Milan, senza svelare chi prenderà il posto del croato in attacco, fra Cutrone e André Silva domani contro la Spal. «André e gli altri attaccanti hanno bisogno di trovare il gol per me è un ragazzo che ci sa fare, ha grandissima qualità», ha ribadito Gattuso, chiarendo di non avere particolari meriti nella crescita del Milan, se non quello di «credere che la squadra dovesse alzare l'asticella in allenamento, lavorando con grande intensità. La bravura è stata dei giocatori. Dal primo giorno ho visto gente che non ce la faceva stringere i denti, anche se non riuscivano ad alzare le gambe sono rimasti sul pezzo. Non mi aspettavo un Calhanoglu con gamba così importante».

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