Il Milan ha scelto: avanti con Gattuso

Durante la sosta il primo contatto poi si marcerà verso la nuova intesa fino al 2020
Il Milan ha scelto: avanti con Gattuso© AFPS
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MILANO - Già durante la sosta del campionato dovrebbe esserci il primo contatto (ma non ancora contratto...) ufficiale fra Rino Gattuso e Casa Milan per imbastire la prosecuzione del rapporto in qualità di allenatore della prima squadra. Il concetto è stato ancora una volta ribadito sia dall’ad Fassone sia dal diesse Mirabelli («Non ci sono dubbi sul fatto che Rino rimanga tanti anni. Tra pochi giorni giorni ci incontreremo»)

giovedì sera a Londra. In questo momento Gattuso è legato al Milan (prima squadra) da un accordo in scadenza il 30 giugno. Ingaggiato dal 1° luglio 2017 come allenatore della Primavera (accordo biennale), ancora oggi Rino percepisce lo stesso ingaggio pattuito per guidare i baby rossoneri: 120.000 euro netti a stagione. Una cifra che lo stesso allenatore non ha voluto ritoccare e migliorare il 27 novembre quando è subentrato a Montella per allenare la prima squadra.

TOP LEVEL - Ovviamente le migliorie economiche saranno notevoli con il nuovo accordo. La scadenza verrà ricollocata al 30 giugno 2020. L’ingaggio sarà di almeno 2 milioni di euro più “bonus”. Un finale di stagione in questo momento prudentemente imprevedibile (un posto in Champions e vittoria della Coppa Italia) potrebbe far scattare un ulteriore incremento partendo dal presupposto che Montella si è congedato con un ingaggio netto annuo di 3,5 milioni di euro. Gattuso in questi quattro mesi sulla panchina rossonera ha nettamente migliorato i curricula di Bonucci & C. Nonostante sia stato costretto a subentrare, in una situazione decisamente complicata, da “novizio”, in quanto è alla sua prima esperienza in Serie A. Casa Milan ha accettato di dargli fiducia non solo in base ai risultati finora raggiunti, ma anche perché Gattuso è stato confermato, primi fra tutti, dai suoi stessi calciatori. Il supporto dei tifosi rossoneri è praticamente totale, non solo per il suo passato da eroe rossonero, ma anche perché la squadra ha ritrovato forza e coraggio.

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