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MILANO - Non ha mai giocato contro la super-Juve da sei scudetti consecutivi. Non è stato all’Allianz Stadium, dove il Milan non ha mai vinto una gara ufficiale e dove la squadra di Allegri nel 2018 non ha ancora subito un gol, in campionato (tantomeno lontano da casa). Patrick Cutrone, 20 anni, si considera ancora adesso un «bambino che continua a sognare e a... segnare». Gli è apparsa in sogno, la sera prima, la rete nel derby di Coppa Italia del 27 dicembre. In qualche mese ha realizzato addirittura i sogni di una vita intera: indossare la maglia di titolare del Milan, segnare a San Siro (e non solo: 15 centri finora per lui in questa stagione), vincere un derby, vestire d’azzurro... Il prossimo sogno da realizzare? “Cutro” è sempre pronto: «Fare un gol alla Juve all’Allianz Stadium, conquistando i tre punti per restare in corsa per la Champions League». Tanti cambiamenti in una sola volta non hanno stravolto le sue abitudini: continua a vivere con i genitori dove è nato e cresciuto (a Parè, un paesino a 10 chilometri da Como che gli ha dato anche i natali calcistici), è devoto a papà Pasquale al quale obbedisce più che allo stesso Gattuso. Il numero di maglia (63) è il suo anno di nascita. Il “papi” è stato chiaro: basta tatuaggi... Perché ha disobbedito a Gattuso? Ringhio gli aveva consigliato di trovare quanto prima l’anima gemella. Niente da fare. «La fidanzata? Calma, sono ancora da solo... E poi chi vuole stare con me deve farlo per quello che sono, non per quello che faccio».
Patrick, ma anche tu ti monterai la testa come molti tuoi colleghi?
«Niente affatto. Per il semplice motivo che non ho fatto ancora niente, sono al punto di partenza. Penso solo a lavorare».
In Nazionale ha fatto qualche gol a Buffon in allenamento?
«Qualcuno. In realtà spero di batterlo all’Allianz Stadium».
Il Milan non è mai riuscito a battere la Juventus nel suo fortino.
«Io non ho timore, non ho paura delle sfide, è arrivato il momento di vincere».
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