Milan, Gattuso: «Col Chievo tutto da perdere. Il prossimo anno potrei essere ovunque»

Il tecnico presenta la trasferta del Bentegodi annunciando un importante ritorno: «Caldara è a disposizione»
Milan, Gattuso: «Col Chievo tutto da perdere. Il prossimo anno potrei essere ovunque»© LAPRESSE
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MILANELLO - Dopo la vittoria interna col Sassuolo, il Milan torna in campo domani al Bentegodi di Verona contro il Chievo ultimo della classe, nella sfida valida per la 27esima giornata di Serie A. I rossoneri, scavalcata l'Inter al terzo posto della classifica, cercheranno di confermare il recente trend positivo. Come di consueto, a presentare il match, c'è il tecnico Rino Gattuso dalla sala stampa di Milanello.

L'AVVERSARIO - Il tecnico rossonero parte dall'avversario di turno, il Chievo: «È una partita molto difficile, dobbiamo vincerla, siamo consapevoli di dover vincere. Non sarà facile. Il Chievo gioca un calcio che ti mette in difficoltà, domani dovremo stare attenti. Servirà un grande Milan, non possiamo assolutamente sbagliare. Se cambieremo qualcosa è perchè se giochi tante partite in cui devi rincorrere spendi molto. Se qualcuno deve recuperare è perchè ne ha bisogno. Ho tanti giocatori a disposizione, tutti possono giocare dal primo minuto. Domani ci sono in palio tre punti, così come ce ne saranno in palio tre con l'Inter. Dobbiamo giocare al massimo domani. Negli ultimi anni abbiamo spesso faticato con le piccole, quindi domani massima concentrazione e massimo rispetto».

IL GRUPPO - Quindi, spazio alle sensazioni circa il gruppo a disposizione: «Se abbiamo una testa che funziona bene, domani dobbiamo capire che abbiamo tutto da perdere. Dobbiamo stare molto attenti. Lasciamo stare il derby che è una partita che si prepara domani. Ci sta che chi non gioca abbia il muso, ma bisogna avere il rispetto dei compagni che scendono in campo e dare sempre il massimo. Sono felice delle parole di ieri di Conti. Sappiamo cos'ha passato, ma sappiamo bene anche il suo valore. Oltre a lui ci sono tanti che non stanno giocando tanto, ma tutti devono rispettare le scelte. Le scelte non le faccio per simpatia o antipatia. Dobbiamo continuare su questa strada».

LA ROMA - L'eliminazione della Roma dalla Champions League, che si somma ai pesanti k.o. in Coppa Italia e nel derby di campionato, ha portato al doppio addio di Di Francesco e Monchi: «Mi dispiace per Di Francesco che è da tanti anni che allena in Serie A. Io però penso alla mia squadra, mi dispiace per Eusebio con cui ho un bel rapporto, ma io ora devo pensare solo alla mia squadra. Ranieri ha fatto un miracolo sportivo con il Leicester, allena da tanti anni, ha grandi conoscenze. Sono contento che sia tornato in Serie A».

FASE OFFENSIVA - «Quando analizziamo le partite, vediamo che Piatek attacca sempre la profondità e per non farlo correre a vuoto lo cerchiamo spesso. Ok valorizzarlo, ma non sempre. Se lui attacca la profondità, vuole dire che allunga gli avversari e quindi c'è più spazio per giocare palla a terra», ha aggiunto Gattuso sulla fase offensiva del Milan.

I SINGOLI - Quindi, domande su alcuni elementi della rosa: «Suso non credo che stia facendo fatica a livello fisico. Dovete essere obiettivi, io ne ho visti pochi di giocatori che fanno 50 partite all'anno al massimo. A livello fisico sta bene, ha saltato qualche allenamento, ma per noi è importantissimo. A livello tecnico è quello che che ci può far fare il salto di qualità. Caldara è a disposizione, vediamo. Calhanoglu? Siamo contenti per lui. È stato due giorni con la moglie e la figlia. Vedremo domani se giocherà. Domani gioca Laxalt. Biglia? Vediamo. È fermo da un po', ha giocato qualche spezzone. Domani valutiamo. Zapata? So che la società gli ha proposto un anno di rinnovo e aspetta la risposta del giocatore. Oggi ha un blocco di lavoro, domani ne fa un altro. Se andrà tutto bene, tornerà in gruppo».

 

IL FUTURO - «Dobbiamo essere bravi. Abbiamo inseguito per tanto tempo. A livello mentale dobbiamo fare il salto di qualità. Se perdo una partita anch'io sono in bilico. Io non penso al mio futuro, la cosa più importante è il futuro del Milan. L'anno prossimo potrei trovarmi ovunque, io adesso devo pensare solo al presente. In questo momento, noi dobbiamo pensare solo a noi stessi, non dobbiamo disperdere energie. Dobbiamo restare uniti, la parola deve essere noi e non io. Non dobbiamo pensare agli altri, io penso solo alla mia squadra e su cosa possiamo migliorare. Sono d'accordo quando dite che, ora che siamo là, sarà difficile restare, ma pensiamo solo ad una partita alla volta», il proprio pensiero sul momento della squadra e sugli scenari futuri.

IL DERBY - Dopo il Chievo, c'è l'Inter alle prese con la grana Icardi: «Ma secondo voi io oggi penso ai problemi degli altri? Io devo pensare solo a casa mia, ho tanti giocatori a disposizione, devo fare delle scelte, devo tenere l'ambiente tranquillo. La cosa di Icardi per me ha rafforzato l'Inter, ma io devo pensare solo a quello che succede a casa nostra. In Italia la mia media punti è buona, mentre in Europa lascia un po' a desiderare. La grandezza del Milan in Europa è nota, noi dobbiamo cercare di migliorare sia la fase difensiva che quella offensiva. Noi abbiamo la qualità per fare bene entrambe le fasi, abbiamo il dovere di migliorare entrambe».

MODELLO AJAX - «Mi piacerebbe vederlo anche qui, ma dietro c'è un grande lavoro. Noi siamo ancora indietro, da loro i 2000 e i 2001 giocano da protagonisti già da due anni. Hanno un gioco molto interessante», il pensiero sui Lancieri freschi vincitori per 4-1 al Bernabeu col Real Madrid.

COPPA ITALIA - Tra meno di un mese, il ritorno delle semifinali della Coppa nazionale con la Lazio: «So il suo valore, non avevo bisogno di vedere il 3-0 alla Roma. Io mi tengo stretto il pareggio in Coppa Italia, so che tipo di squadra è».

SCUOLA POLACCA - Domanda inevitabile, con Piatek assoluto protagonista di questa stagione: «Si parla tanto degli attaccanti, ma è una scuola che è cresciuta tanto quella polacca. Poche chiacchiere e tanti fatti. In Italia ci sono tanti polacchi. La cosa che mi piace di più è come vivono il calcio, parlano poco, c'è tanta disciplina».

VIDEO - Piatek, il bomber del Milan


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