Benitez: «Higuaín è un fenomeno!»

L’allenatore del Real, in nottata, ha concesso un’ampia intervista al programma radiofonico El Larguero, in cui ha citato anche Higuain, Hamsik e il napoletano mancato Kovacic. Poca voglia, invece, di parlare del vecchio nemico Mourinho
Benitez: «Higuaín è un fenomeno!»© Getty Images
Andrea De Pauli
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MADRID (SPAGNA) - Chissà che ne penseranno a Napoli, ma Rafa Benitez, che in nottata si è concesso una lunga intervista ai microfoni del popolare programma radiofonico El Larguero, trasmesso dalla Cadena Ser, cita proprio l’esperienza partenopea al momento di difendersi dalla consueta accusa di difensivismo, tornata d’attualità dopo il criticatissimo cambio di Benzema per Kovacic, costato il pari, almeno secondo la stampa iberica, nell’ultimo derby con l’Atletico. “Un allenatore che riesce a far segnare 104 gol al Napoli, un allenatore con le migliori cifre offensive e difensive (ben 15 gol segnati e solo 2 subiti nella Liga in corso n.d.r.), un allenatore che riesce a imporre sempre il possesso palla e crea abitualmente il maggior numero di occasioni per partita non può essere un catenacciaro”, la replica piccata all’attacco da parte di Don Raffaè, che poi si trova costretto, con qualche imbarazzo, a ritrattare una vecchia dichiarazione, data settembre 2013, in cui assicurava che se Bale era stato acquistato per 91 milioni di euro, allora Hamsik, a suo avviso superiore al gallese, non aveva prezzo. “Dissi che Marek era meglio di Gareth perché in quel momento si trattava di un mio giocatore. Ora direi lo stesso a favore di Bale. Per me è fondamentale far sentire la mia fiducia incondizionata ai miei calciatori e credo in quello che dico”.

FENOMENO - Il centrocampista ceco, rivitalizzato dalla cura Sarri, non è stato l’unico giocatore del Napoli al centro dei ragionamenti di Benitez. Higuaín? È un fenomeno. Ed è pure un bravissimo ragazzo. Gli auguro sempre il meglio”. L’argentino decise di cercar fortuna in Campania, stufo dell’infinito ballottaggio con Benzema, attuale pichichi solitario delle Liga, con 6 gol, proprio nella stagione in cui il nuovo tecnico gli ha chiesto di aumentare significativamente il suo apporto goleador al Real. Le buone prestazioni, però, non hanno evitato al francese sei sostituzioni in questo avvio di campionato. “Ho un’ottima relazione con Karim, per me è un gran giocatore. L’ho sfidato a segnare 20, 25 gol e sta facendo benissimo. Fossi in lui, anch’io sarei arrabbiato per tanti cambi, ma mi impegnerei a segnare ancora di più per togliermi la voglia di sostituirlo”. Nell’ultima occasione, il francese ha ceduto il posto all’exinterista Kovacic, e qui ci scappa un’altra chicca. “Mateo lo conoscevo per averci giocato contro in Italia. Quando è venuto fuori il suo nome, quest’estate, dissi che sarebbe stato fantastico che venisse da noi. Non è il classico centrocampista, però è il tipico giovane di talento, con un enorme futuro davanti a lui. Non a caso lo avrei già voluto nel mio Napoli

CR7 PALLONE D’ORO - Benitez, poi, ha sfruttato l’occasione per dire la sua su un altro paio di questioni in cui è stato tirato in mezzo, suo malgrado, ad iniziare dall’autobiografia di Gerrard, in cui la vecchia bandiera del Liverpool aveva assicurato che tra i vecchi allenatori incrociati in carriera, lo spagnolo era l’unico con cui non intratteneva più alcuna relazione. “I libri bisogna venderli”, il secco esordio sull’argomento. “Steven è un fuoriclasse e io, come allenatore, ho il dovere di avere con i miei giocatori una relazione personale. Con lui ci parlavo ogni giorno. Se poi possa vantare un rapporto migliore con altri allenatori, ben per lui”. Nessun problema, invece, con l’attuale pupillo Cristiano Ronaldo. “Segna 50 o più gol a stagione. Come potrei mai metterlo in discussione? È un eccellente professionista e credo che ha tutto per vincere nuovamente il Pallone d’Oro. Se mi chiedete chi sia il migliore ve lo ripeterò all’infinito, è Cristiano”. Peccato che solo qualche settimana fa, interrogato sull’argomento, Rafa si era dimostrato ben meno convinto. “Ho tanti bravi giocatori, che devo fare?”. Già, la solita vecchia questione della gestione del gruppo. “Ora ho la miglior rosa a disposizione della mia intera carriera”. La cosa più complicata, a quanto pare, è distogliere i ragazzi dai loro cellulari. “È impossibile vietare i telefoni ai giocatori. Ci provai all’Inter, ma i ragazzi si chiudevano in bagno per utilizzarli. Vedevo chiaramente la luce passare sotto le porte e ho capito che era meglio lasciar perdere”.

@andydepauli

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