Jorginho, da zero a cento sognando l'Italia

Forse il simbolo più eclatante della rivoluzione di Sarri al Napoli è proprio il centrocampista. Che ora è seguito da Conte
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NAPOLI - Da zero a cento in un baleno: e la sua bravura è stata proprio accelerare a tavoletta per farsi trovare pronto e in piena forma. La storia di Jorge Luiz Frello, calcisticamente detto Jorginho, è forse il simbolo più fulgido della rivoluzione di Sarri: invisibile fino a un mese fa, insostituibile dal giorno del cambiamento. Già, proprio così: è cambiato il modulo, è cambiato il Napoli e anche lui. Jorginho: un altro uomo, un altro giocatore. Quasi roba da non crederci, se consideriamo il recente passato: si fatica a pensare che l'inesauribile centrocampista di oggi, che gioca un mare di palloni, corre e pressa a raffica sia lo stesso sbiadito calciatore di qualche tempo fa. Eppure è così: tutto è possibile. Anche l'Europeo con la maglia dell'Italia.

LA SCALATA - E allora, il trasformista: giù la maschera e via il mantello, è questo il prototipo di mediano moderno che il Napoli credeva di aver acquistato già a gennaio 2014. E tutto ciò che nascondeva in soffitta - chissà perché, poi - è stato esibito tra gli applausi del San Paolo con estrema nonchalance sin dalla notte di Europa League con il Bruges. Bravo Jorginho, insomma, a rimettersi in pista e scalare posizioni su posizioni: da riserva di Valdifiori, uno esploso con Sarri nonostante sia stato De Laurentiis a volerlo in azzurro, a titolare. Da uomo in bilico a perno centrale della mediana: uno dei segreti della svolta della squadra è proprio lui. Con i complimenti della ditta.

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