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NAPOLI - Si può fare: e tenteranno di farlo, costi quel che costi, perché non si strappano così i sogni, né si frantuma un’idea di calcio. E’ una favola e ci sono i sentieri in cui si rischia di perdersi, ma c’è pure - spesso - la scorciatoia per regalarsi la felicità perduta: a volte basta poco, persino ripensare a ciò ch’è stato, e rileggendosi, riguardandosi, «rinfrescandosi», riattivando il sistema fisico e quello nervoso, rituffandosi (anche) in queste quattro tappe infernali, si scopre che è rimasto tanto di buono in questo Napoli. E che è emerso altro: la capacità d’analisi della folla, di chi ha al novantaquattresimo della sfida con il Villarreal ha smesso immediatamente di ragionare di pancia ed ha usato il buon senso, lasciando perdere i rimpianti (per il mercato) e riconoscendo il valore d’una prestazione che non poteva essere inquinata dal risultato. [...]
SEMPRE MEGLIO - Il Napoli non ha mai subìto, anzi: ha sempre costretto gli avversari a rincorrerlo, attraverso un possesso palla che è stato schiacciante contro il Villarreal (64,8%) ma pure contro il Milan (65,7%), che è stato comunque nettamente degli azzurri sia al «Madrigal» (59%) che allo Juventus Stadium (56,35%) e dunque al cospetto d’una avversaria che ha struttura ed anche padronanza di se stessa. C’è stata quindi una fase attiva chiaramente superiore, sistematicamente; ed una vocazione a fare la partita che viene scandita pur nel momento-negativo.
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