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ROMA - Provate a farvi un giro sul web, ormai la coscienza scapalancata sul mondo, per rendervi conto di come «butti» la giornata, di cosa ci guiderà fino a stasera, in questo lunedì in cui c’è in palio un pezzettino di passaporto per la qualificazione in Champions League. Provate a rileggere ciò che Napoli avverte dentro, cioé quella bruciante paura di vedersi soffiare proprio sul traguardo il secondo posto: due punti, cosa volete che siano? E allora, da ieri, primo maggio,
festa dei lavoratori, mica del dolce divagare, apri un sito o un social e scopri che Gian Piero Gasperini, allenatore del Genoa di sicuro stile, indiscutibile galantuomo, si ritrovi al centro di una animata riflessione (polemica) scatenata da sue dichiarazioni: il motivo del contendere è il desiderio del Gasp, o la sua volontà, di procedere con il turn-over nella gara di stasera con la Roma (la sua risposta a precisa domanda: «è inevitabile che la nostra testa sia al derby della settimana prossima; ho dei diffidati importanti e dovrò fare delle valutazioni»). Napoli è andata in ebollizione, ha invocato il «legittimo sospetto», si è scatenata, ha declamato il regolamento e pretende la «miglior formazione possibile del Genoa». Mancano poche ore alle partite - prima la sfida di Marassi, poi quella del san Paolo - e la Grande Vigilia diventa sempre più vibrante, arricchita da ulteriori argomenti di discussione, stavolta concentrata innanzitutto intorno alla formazione del Genoa, che rischierebbe - secondo le varie interpretazioni - di essere «mutilata» dei quattro diffidati (Gabriel Silva, Ansaldi, De Maio, Rigoni). Napoli spalanca gli occhi.