Approvato il progetto di ristrutturazione del San Paolo: il Napoli non parteciperà

La giunta comunale ha dato il via libera al progetto che, in due anni, renderà più accogliente la casa del Napoli: la capienza verrà ridotta a 53mila posti
Approvato il progetto di ristrutturazione del San Paolo: il Napoli non parteciperà© Getty Images
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NAPOLI - Dopo mesi di polemiche, di annunci e smentite, e di veti incrociati, ieri pomeriggio è finalmente arrivato l'atteso via libera del Comune di Napoli al «progetto di fattibilità» per il restyling dello stadio San Paolo. Restarà fuori dal progetto la Società Calcio Napoli.

Nei documenti allegati alla delibera approvata dalla giunta sono presenti tutti i dettagli del piano: la ristrutturazione partirà dalla sostituzione della totalità dei sediolini, i quali saranno posti ad una distanza più ampia l'uno dall'altro. Uno stadio che sarà più comodo e accogliente per i tifosi partenopei, anche se la capienza complessiva verrà ridotta di circa 5-6 mila posti (saremo nell'ordine dei 52mila spettatori circa).

I LAVORI - Il progetto prevede quindi la sistemazione e l'impermeabilizzazione delle gradinate; la sistemazione dei piazzali; il ripristino e la messa in sicurezza dei cancelli interni, delle ringhiere e dei pali dell'illuminazione; la messa in sicurezza della copertura esistente; realizzazione di nuovi bagni e il rifacimento di quelli esistenti; l'adeguamento funzionale dell'impianto di videosorveglianza; il ripristino dei locali-uffici, sale conferenze, spogliatoi, oggi non utilizzati; mantenimento dell'efficienza dei tornelli; ristrutturazione delle palestre nei locali interrati e la sostituzione delle botole di accesso al campo con sistemi automatici.

L'intera realizzazione del progetto prevede un tempo di realizzazione stimato in circa due anni, con una spesa complessiva di 25 milioni. Soldi che il Comune otterrà grazie ad un mutuo da stipulare con l'istituto di Credito sportivo. In questa vicenda non è ancora chiaro il ruolo che avrà la Società Calcio Napoli: infattidopo il piano presentato dalla Società un anno fa e le contro-osservazioni del Comune, il dialogo è finito su un binario morto: l'accordo tra De Laurentiis e il Comune di Napoli, nonostante i continui tentativi, non è mai stato trovato. Ecco perché da Palazzo San Giacomo si è deciso di puntare su una strada diversa.

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