Serie A Napoli, Sarri: «Juventus e Higuain, vi aspetto al San Paolo» 

Intervista esclusiva all'allenatore del Napoli: «Mi aspettavo almeno una telefonata, magari anche cinque minuti prima che iniziasse le visite per la Juve. Anche i compagni si aspettavano un saluto»
Serie A Napoli, Sarri: «Juventus e Higuain, vi aspetto al San Paolo» © FOTO MOSCA
Antonio Giordano
4 min

DIMARO - Lo sguardo fulminante cerca un punto preciso nella valle e mentre intorno c’è quel senso di malinconia diffusa, la maschera che se ne sta avvolta nella nuvola di fumo prende forme espressive e l’intercalare sa da leader (indiscutibile): «Parliamo di ciò che vuole, di politica, di letteratura e anche di calcio». Gli uomini cambiano e un anno dopo, Maurizio Sarri, pur restando fedelmente se stesso, trasmette le certezze che parevano perdute, infonde le sicurezze che sembravano vacillare, s’accomoda dinnanzi al taccuino del Corriere dello Sport-Stadio e confessa la sua «nuova» natura, ch’è assai simile a quella del passato, ma che stavolta sprigiona un’autorevolezza rimasta soffocata nei giorni del suo avvento dalla curiosità morbosa verso quel «debuttante» che ha sbaragliato le più ottimistiche previsioni. [...]

Senza perdersi in giri di parole, è un’estate diversa rispetto a quella del 2015...
«Ma questa è persino più difficile di quella precedente. E’ stato un ritiro frastagliato, perché gli Europei hanno ritardato gli arrivi di parecchi giocatori, e dunque abbiamo lavorato a scaglioni e con molti ragazzi. E’ il prezzo che bisogna pagare a questo calcio, che prevede preliminari vari e notturne di ogni genere persino nella fase d’avvio, quando in genere è ancora tempo di mare. Devo abituarmi a queste condizioni, ma non è semplice per me».

FOTO: HIGUAIN A VINOVO

È l’argomento del momento e rischia di esserlo per un bel po’: nel luglio del 2015 accoglieva Higuain; stavolta, un addio senza neanche salutarsi.
«Mi risulta difficile soffermarmi su di lui che ho appena visto con indosso la maglia della Juventus. Ne parlo, ma non volentieri. La scelta è stata sua, perché l’offerta che gli è stata fatta da noi era in linea con ciò che poi gli è stato concesso altrove. E’ chiaro che perdiamo un giocatore determinante, il più forte centravanti al mondo,

ma dal punto di vista personale resta l’amarezza: perché mi aspettavo che facesse almeno una telefonata, magari cinque minuti prima che cominciasse le visite mediche. Sono abbastanza vecchio, però, per non meravigliarmi».[...]

E all'interno del Napoli cosa ha lasciato lo strappo di Higuain?
«Anche i ragazzi si aspettavano un saluto. Non mi risulta ci sia stato. E però tra calciatori queste scelte vengono assorbite più facilmente. Certo, un pizzico di sconcerto lo registri, ma poi c’è il campo che aiuta a dimenticare».

Discorso fatto alla squadra, ora che ce l’ha tutta con sé.
«Poche parole: non ci piangiamo addosso; non abbiamo alibi; siamo forti; e l’anno scorso abbiamo giocato tre partite senza di lui e fatto sei punti: non male, mi pare».[...]

Il destino del campionato che verrà è già segnato, dunque?
«Sulla carta, sì. Però ci saranno trentotto partite e posso assicurarvi che loro ne avranno una difficilissima, quasi proibitiva, il 2 aprile allo stadio San Paolo».

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VIDEO: HIGUAIN MOSTRA LA MAGLIA DELLA JUVE

 


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