Milik, lo strano primo giorno: «Napoli, eccomi»

Il polacco è giunto a Roma ma senza il suo bagaglio andato smarrito durante il viaggio. Subito a Dimaro a disposizione di Sarri
Milik, lo strano primo giorno: «Napoli, eccomi»© Bartoletti
Cristiano Sala
5 min

ROMA - Chiedimi se sono felice. Ma non farlo dopo che mi hanno perso il bagaglio all’aeroporto di Fiumicino, perché la risposta non corrisponderà al reale sentimento. «Arek benvenuto in Italia, sei felice?». Sguardo gelido e un «Sì» che sibila tra i denti. L’esordio di Milik con le “cose che succedono solo in Italia” non è stato dei più fortunati. Appena arrivato a Roma, infatti, il suo bagaglio non è apparso nel nastro che trasportava il carico arrivato da Amsterdam alle 16:47. Amarezze tipiche di un estate in viaggio ma ammorbidite dalla sorprendente accoglienza dei tifosi napoletani. In particolare quelli del “Club Napoli Ostia” hanno aspettato e applaudito il giocatore, prima della partenza verso Villa Stuart, dove ad aspettarlo c’era già il Dottor D’Andrea, medico azzurro, arrivato in taxi alle 16:30.

FRUTTA E…TOILETTE - Sulla Roma- Fiumicino, la lingua di asfalto che collega l’aeroporto alla Capitale, Milik ha provato a rilassarsi scambiando due chiacchiere con l’agente David P. Pantak. Due telefonate per capire il destino del bagaglio e poi il suo arrivo in città. Il caldo, la tensione per il destino dei suoi effetti personali e anche un po’ di fame lo hanno spinto a fermarsi al primo fruttivendolo trovato in città. A Via Baldo degli Ubaldi, in una tipica giornata di traffico capitolina nella zona sud di Roma, la macchina privata messa a disposizione del Napoli si ferma in doppia fila (messaggio ai vigili urbani: è stata una sosta brevissima, con le quattro frecce a segnalare la sosta) per consentire al nuovo bomber azzurro di comprare un po’ di frutta e di approfittare del bagno messo a disposizione dal gentile “fruttarolo”, come dicono i romani. Banana e pesca divorate mentre l’auto continua il suo viaggio a Villa Stuart.

ECCO MILIK: «SONO FELICE» - VIDEO 

PROGRAMMA - Mentre Roma scorre rapidamente dal finestrino, il procuratore ricorda a Milik il programma dei prossimi giorni. Ricco e condensato, frenetico ma eccitante soprattutto per chi comincia una nuova avventura. 1) Visita cardiologica, elettrocardiogramma, spirometria, risonanza magnetica a gambe, caviglie e spalle per ottenere il certificato di idoneità agonistica obbligatorio per i giocatori che arrivano dall’estero; 2) Ritorno all’Hotel Tiberio, cena e pernottamento nel centro di Roma; 3) Sveglia, ultimo test medico in clinica e poi volo per Verona; 4) Arrivo in auto nel ritiro di Dimaro Folgarida e rapida presentazione con i compagni; 5) Se arriva in tempo, messa alle 12:30 con il cardinale Sepe insieme alla squadra; 6) Allenamento nel pomeriggio con Giaccherini, Insigne e Mertens prima del ritorno a Napoli programmato per sabato, dove si inizierà a preparare la partita con il Nizza di lunedì prossimo.

MILIK, UN PREDESTINATO 

E LE SCARPE?! - Nel frattempo, nella clinica romana, qualcuno gira per i piani alla ricerca di un paio di scarpe. Infatti, appena giunta la notizia della valigia smarrita, i responsabili del centro si sono attivati per trovarne immediatamente un paio da ginnastica per Milik, necessarie per le prove sottosforzo con la cyclette. «Ma quanto porta?» «Boh, aspetta che chiedo». 43? 44? «No 42, qui non ci sono andate a comprarle». Le scarpe (non bellissime, bianco-crema stile “espadrillas” ma molto comode) arrivano prima che Milik varchi la soglia di Villa Stuart.

«UN SELFIE AREK!» - Una decina di tifosi ad aspettarlo, selfie a favore di smartphone e via verso il centro medico. C’è tanta curiosità attorno a questo giocatore che dimostra, nonostante le vicissitudini della giornata, molta disponibilità con i tifosi napoletani giunti appositamente per lui. Tra la selva delle telecamere e dei microfoni, il polacco trova spazio e tempo per sorridere e farsi fotografare, «Arek, un messaggio per i tifosi del Napoli», «Fatemi fare le visite mediche, poi vi dico tutto». «Ma sei felice?», «Sì». Soprattutto dopo la notizia che il bagaglio è stato ritrovato e che lo aspetta nell’albergo di Dimaro…


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