Attacco Napoli, i rivoluzionari del gol: un 68!

Juventus avvisata: tante le reti realizzate da Mertens, Hamsik e Insigne. Tutto nasce dall’intuizione di Sarri: il belga “vero” nove
Attacco Napoli, i rivoluzionari del gol: un 68!© FOTO MOSCA
Antonio Giordano
3 min

CASTEL VOLTURNO - La rivoluzione, a modo loro: prendendosela con il Mondo (calcistico) intero, andando quasi oltre se stessi, segnando a ritmo continuo in Italia e all’Estero.

Li chiamerete i «sessantottini»: e ne hanno di argomenti per ritenersi tali, partendo dalle statistiche, perché nessuno è come loro, i più prolifici in circolazione; perché pure stavolta che rappresentano l’attacco migliore, hanno scelto - o deciso? - di provare a battere il proprio primato, che ogni anno viene eguagliato o ritoccato.

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IL MASSIMO - Sessantotto reti segnate, per «ribellarsi» al potere costituito, da cinque anni in qua, per restare aggrappati al sogno Champions, per non smetterla di credere nell’impossibile: c’è la madre di tutte le partite, domenica sera, che poi va in «replica» martedì, e dunque...

 Eccolo qua il Napoli che fa paura, che al San Paolo si è inceppato soltanto con l’Atalanta, che in campionato è andato in bianco appena tre volte (anche con l’Atalanta a Bergamo, ma pure con il Genoa a Marassi). Ecco una squadra che nelle ultime due partite ne ha fatti tre all’Empoli ed anche al Crotone, che nel 2017 ne ha collezionati ventotto in undici partite e che ha trasformato un esterno in centravanti.

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VERO NOVE - Il «boss», e sarebbe Mertens, non è solo: lui è arrivato, in campionato, a quota venti (venticinque in totale, persino più del 'Pipita'), ma al fianco o alle spalle, dipende dai casi, ha anche Insigne ed Hamsik e tutti e tre messi assieme, fondendosi, danno vita ad una magìa che in Europa, nei cinque maggiori tornei, non ha paragoni, perché soltanto il Napoli ha un tridente in doppia cifra.

Però Mertens è altro: era un’ala, come si chiamavano una volta, e Sarri l’ha inventato bomber devastante: tutta «colpa» di Milik, del suo infortunio, ed anche delle difficoltà incontrate da Gabbiadini, poi andato al Southampton; però intanto la produzione del belga è di gran lunga raddoppiata rispetto al l suo periodo migliore. (...)

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