Dall'Olanda: «Younes ha detto no al Napoli per colpa della camorra». Il procuratore smentisce

Incredibile indiscrezione lanciata dal quotidiano olandese: «Il giocatore considera la città poco sviluppata ed è andato male anche il primo colloquio con Sarri»
Dall'Olanda: «Younes ha detto no al Napoli per colpa della camorra». Il procuratore smentisce© FOTO MOSCA
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NAPOLI - La telenovela Younes-Napoli si arricchisce di un nuovo capitolo. Secondo il quotidiano olandese De Telegraaf, infatti, non ci sarebbero presunti motivi familiari dietro il rifiuto del calciatore ad indossare la maglia del Napoli ma addirittura la camorra. L'esterno d'attacco, si legge nell'articolo del Telegraaf, sarebbe rimasto "scioccato" dalla città e da un faccia a faccia avuto con presunti camorristi durante lo scorso gennaio. Il tedesco in quel periodo sbarcò in Italia per cominciare iniziare la sua avventura con la maglia azzurra, salvo poi fare di corsa i bagagli e tornare subito in Olanda all'Ajax. Non solo. Sembra infatti che anche il primo colloquio avuto con il tecnico Maurizio Sarri non sarebbe andato secondo le aspettative con l'allenatore che non gli avrebbe garantito sin sa subito un posto da titolare in squadra. Il Napoli adesso aspetta il giocatore al termine della stagione, forte del contratto ormai firmato ma Younes non sembra essere intenzionato a tornare in una città da lui considerata - sempre secondo il Telegraaf - «povera e poco sviluppata».

LE PAROLE DEL GIORNALISTA - Il giornalista Mike Verweij, autore dell'articolo sul Telegraaf, è intervenuto a radio Crc per chiarire i passaggi più 'scomodi': «Ho provato a parlare per più di 2 mesi con Younes che però non mi ha mai voluto raccontare nulla, ho provato anche con Innocentin, ma la risposta è stata la medesima. Quindi, ho percorso strade alternative, mi sono rivolto ai compagni di squadra e altre persone vicine a Younes ed è venuta fuori l’idea che ho scritto stamani sul Telegraaf. Non ho mai visto una storia del genere, il 15 gennaio so per certo che all’Ajax sono arrivati tutti i documenti relativi a Younes e, tanta era la voglia del calciatore di vestire l’azzurro, che hanno provato anche ad anticipare il suo arrivo a Napoli. C’era l’accordo tra Napoli e Ajax, l’ok di Younes e quindi è tutto sorprendente. Younes avvicinato da camorristi a Napoli? Non è stato felice dell’impatto avuto a Napoli, ha raccontato che non vuole vivere e lavorare in questa città. Poi, pare ci siano anche motivazioni tecniche perché Younes voleva giocare e Innocentin pare non abbia detto al calciatore di altre offerte esistenti», ha dichiarato il giornalista che poi ha specificato: «Younes non mi risponde più al telefono e forse mi ha anche bloccato su WhatsApp. Le ultime volte che l’ho sentito, però, non mi è sembrato felice, probabilmente oggi farebbe scelte diverse, ma sa che i napoletani sono orgogliosi e non lo vorranno più. In ogni caso, il 1 luglio sarà un giocatore del Napoli e lo sanno tutti. La situazione è precipitata, ma per il Napoli venderlo e quindi guadagnare senza aver speso nulla può essere ugualmente una buona operazione, l’unico club che ci perde in tutto ciò è l’Ajax. Tutti qui sappiamo che Napoli è una città fantastica e Mertens lo dice sempre. Forse Younes è arrivato in un momento sbagliato e sinceramente non so come abbia potuto non percepire la bellezza della città».  

GRASSANI - Il legale del Napoli Mattia Grassani ha commentato l'articolo ai microfoni di Marte Sport Live: «Queste frasi - ha detto Grassani - sono assolutamente incommentabili  gettano fango gratuito sulla città e sulla tifoseria. Lavoro per il club azzurro da 14 anni e valutazioni del genere non ne ho mai ascoltate. Credo che possano esserci estremi per una querela, sia da parte del Napoli che da parte del sindaco. L’impatto di queste parole è troppo forte e non può essere ignorato. Il Napoli tra l’altro ha già depositato il contratto e dall’1 luglio dovrà mettersi a disposizione del club. Finora ha detto di non aver firmato il contratto, ora ha cambiato strategia e ha pensato bene di denigrare la città. Noi abbiamo trattato col giocatore e anche con una serie di professionisti che lo hanno assistito».


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