La zampata di Luperto: il Napoli lo blinda

Entrato dopo l’infortunio di Mario Rui ha dimostrato ad Ancelotti che ha tutte le carte in regola: niente prestito, resta in rosa
La zampata di Luperto: il Napoli lo blinda
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ROMA - In quell'abbraccio dei compagni c'è Sebastiano Luperto, i suoi ventidue anni (il prossimo 6 settembre) da tutelare, quella semplicità che frena i timori, che li tiene a bada. E in quei venti minuti (scarsi) contro il Milan, subentrando all'infortunato Mario Rui, nel momento più intenso di una partita infinita, c'è la sua calma, la serenità che colpisce, la tranquillità di un ragazzo che Napoli ha scoperto sabato dopo averne sentito parlare per anni, quasi distrattamente, come di un giovane promettente. Siamo già oltre: Luperto, che a distanza ricorda Albiol, viso simpatico e barba folta, è già il presente, per Ancelotti un'opportunità da poter sfruttare, eventualmente, in caso di emergenza, anche domenica contro la Sampdoria, nonostante Mario Rui sia vicino al recupero e corra spedito per una maglia da titolare.

OTTIMA LA PRIMA. È successo tutto così in fretta, nella bolgia del San Paolo: il portoghese ha un problema, occorre sostituirlo, e Luperto è il suo naturale alter ego, in attesa di Ghoulam. Senza riscaldamento entra in campo, non ha neppure il tempo di realizzare, d'avvertire quel senso di sana paura volgendo lo sguardo agli spalti. Dopo il Milan e il debutto assoluto con Benitez, il 3 maggio 2015, Luperto ritrova ancora i rossoneri, quasi uno scherzo del destino, una singolare coincidenza. In pochi minuti, che sembrano interminabili, Luperto - centonovantuno centimetri di prospettive - svolge con naturalezza compiti banali: difende, imposta, quando serve attacca, all'occorrenza spazza via. Lo fa anche al minuto novantaquattro, è suo l'ultimo pallone (bollente) di una sfida che sta per concludersi. Chi l'ha conosciuto ragazzo lo riconosce adulto.

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