Insigne: «I cori a Koulibaly mi hanno fatto espellere»

Il 24 del Napoli è ritornato sugli ululati razzisti durante la partita contro l'Inter del 26 dicembre: «Non sarei stato espulso, è stata una reazione»
Insigne: «I cori a Koulibaly mi hanno fatto espellere»© Inter via Getty Images
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Tagsnapoli

ROMA - Il Napoli ritorna a San Siro esattamente un mese dopo la sfida all'Inter, questa volta per sfidare il Milan. Lì dove il 26 dicembre perse la vita Daniele Belardinelli, lì dove Koulibaly venne riempito di cori razzisti e poi espulso, lì dove anche Insigne lasciò il campo dopo il rosso ricevuto nel finale di partita, persa dagli azzurri 1-0 col gol di Lautaro Martinez. Il piccolo 24 del Napoli è ritornato proprio sugli ululati discriminatori urlati al suo compagno di squadra e su quella gara in un'intervista a Dazn: «Se ci ripenso abbiamo perso 3 punti importanti perché potevamo avere ancora più vantaggio nei loro confronti. Era scritto che doveva andare così. Dispiace per l'espulsione, potevo stare più tranquillo ma in campo quando si alza l'adrenalina sono un po' fastidioso. Questo lo so, devo imparare a controllarmi. Non posso lasciare la mia squadra in difficoltà. Per me è un capitolo chiuso, adesso voglio pensare alla gara con il Milan. Sarà una gara importante perché loro vogliono continuare la loro striscia positiva e noi vogliamo allungare il più possibile. Se non fosse successo quello che è successo a Koulibaly penso che non sarei stato espulso. È stata una reazione, l'avversario mi ha istigato un po' ma io sono stato stupido a cadere nella sua provocazione. Ho scontato queste 2 giornate, le ho vissute un po' male perché io vorrei sempre scendere in campo ma ora testa al Milan che sarà un'opportunità importante». E non ci sarà Higuain«Non lo sento da parecchio e non ho nulla da dire sul suo passaggio al Chelsea. Ognuno fa le sue scelte, lui ha scelto di andare anche via dal Milan, gli faccio l'in bocca al lupo».

RENDIMENTO - «Di solito parto piano e poi vado bene. Quest'anno invece sono partito bene e poi sono crollato. Mi sono messo sotto a lavorare duramente per conquistare di nuovo la forma e ora spero di continuare dove avevo cominciato e dare una mano ai miei compagni».

ANCELOTTI - «Lo seguo da tanto, ho sempre voluto lavorare con lui. L'ho sempre ammirato anche se stavamo in club diversi. Ha sempre vinto tanto. Mi ha subito ispirato fiducia e si è visto già dal primo giorno di ritiro. Con tutta la squadra c'è un ottimo rapporto e cerchiamo sempre di seguirlo al 100%. Il mio ruolo nuovo? È stata una sua intenzione dopo la gara con la Sampdoria. Gli ho detto: «Non ci sono problemi, sei tu l'allenatore e noi ci dobbiamo mettere a disposizione. Se tu pensi che in questo ruolo posso dare il 100% io cercherò di applicarmi».

LA 24 - «Sono molto scaramantico, la 24, che porto perché è la data di nascita di mia moglie, mi ha portato fortuna. Spero di rimanere tanto nel cuore della città da far ritirare un giorno anche la 24».

ZEMAN - «Ho sempre avuto un buon rapporto con lui, gli devo tanto perché mi ha voluto a tutti i costi a Foggia e poi a Pescara. Se oggi sono qui è anche merito suo, mi ha fatto crescere. Tutte le mattine ci faceva pesare, l'ufficio sembrava Milano perché era pieno di fumo (sorride, ndr). Lo faceva per noi, per tenerci in forma».

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