Serie A Roma, Garcia: «Napoli-Roma? Pressioni sono per loro»

Il tecnico dei giallorossi: «Se perdono è finita. Ci sono ancora undici partite da giocare e noi siamo 6 punti avanti con una partita in meno. Spero di vedere un grande spettacolo, un ambiente forte e un arbitro forte. Strootman? In campo al 100%»
3 min
ROMA - Rudi Garcia è pronto al duello al vertice contro il Napoli. Il tecnico della Roma, forte del vantaggio in classifica, appare molto tranquillo in conferenza alla vigilia del big match del San Paolo: «Non è la finale del campionato e peraltro ci sono ancora undici partite da disputare. Però la Roma è sei punti avanti e anche con una partita in più da giocare. Le pressioni sono tutte sulle spalle del Napoli. Se perdono la partita di domani è finita per loro, per noi non cambierà niente, resteremo sempre secondi con una partita in meno e andremo avanti. Il pareggio sarebbe un buon risultato per noi ma, se giochi per il pari, alla fine ci sono più chance di perdere che altro. Bisogna essere ambiziosi, invece, andare in campo per vincere. Certo, se non dovessimo riuscire a batterli, lasciare il Napoli a sei punti di distacco e con una partita in meno da giocare sarebbe un risultato positivo. Detto questo sia noi che loro siamo squadre forti, spero di vedere un grande spettacolo, un ambiente forte e un arbitro forte. Sappiamo che il Napoli è una squadra forte, come lo siamo noi. Cosa ruberei a Benitez? Niente, siamo secondi con una Roma quasi da record, la nostra rosa è forte Strootman? Per fortuna ha recuperato, domani sarà con noi al 100%».

SUGLI ARBITRI E DE ROSSI - Chiosa finale sul mondo arbitrale: «È un problema generale, non francese o italiano. La prova televisiva, per esempio, o serve sempre o non serve mai. L'arbitro è un mestiere difficile, deve decidere in un istante. Nel rugby sono stati fatti dei miglioramenti, potrebbe essere importante anche nel mondo del calcio. Fare l'arbitro non è facile, deve decidere in mezzo secondo, mentre tutti gli altri hanno la possibilità poco dopo di vedere con la moviola cosa è accaduto. Così non si può andare avanti, siamo nel 21° secolo... Dalla mia esperienza col Lille in Europa League ho capito che aumentare gli occhi degli arbitri in campo non cambia niente. In altri sport, soprattutto nel rugby, ci sono state novità che hanno migliorato tanto le partite permettendo di vedere le cose in maniera più giusta. Io però sono concentrato solo sulle cose che posso controllare, quindi il gioco della squadra e l'aspetto mentale, il resto non conta. De Rossi? Secondo me era più giusto convocare in Nazionale De Rossi e casomai dopo la decisione del giudice sportivo escluderlo. Il gesto di Daniele poteva sembrare violento e non si dovrebbero fare in area, ma lui era sotto gli occhi di arbitro e assistente che hanno visto tutto e non hanno fischiato. Non difendo Daniele perché guardando le immagini è normale dire che era da espulsione, ma parlando con lui mi ha detto che neanche si è accorto di quello che è successo, e lo stesso vale per Icardi. È vero che dobbiamo fare in modo di eliminare queste cose nell'area di rigore, ma il calcio è un gioco di contatto, non è ping-pong o danza».


© RIPRODUZIONE RISERVATA