Roma, Cole si è già arreso. Maicon invece no

Difesa da rifare per i giallorossi: l’inglese in partenza, il brasiliano chiede altro tempo
Roma, Cole si è già arreso. Maicon invece no
Marco Evangelisti
3 min

ROMA - Gli esterni bassi nella mente di Rudi Garcia stanno altissimi. Funzionava meglio quando tra le due fasce c’erano Benatia e Castan. Questo non toglie che la Roma ha bisogno di terzini che si arrampichino con agilità - o potenza, il risultato è lo stesso - lungo le corsie laterali. Nulla scoraggiava di più l’allenatore francese che vedere, nel campionato scorso, Romagnoli aggiustato sulla sinistra piazzarsi sulla linea di centrocampo, ricevere, guardare avanti, tornare indietro, riappoggiare in mezzo. Così alla fine i compagni non gli passavano più il pallone, per risparmiare tempo.

COLLEGHI - Di esterni bassi la Roma in questo campionato ha dovuto usare ciò che si trovava in dispensa. Coloro che sarebbero dovuti stare lì dall’inizio alla fine o quasi sono spariti. Nei sotterranei della rosa, nei corridoi dei centri medici. Maicon a destra, Ashley Cole a sinistra, presi senza essere pagati e quindi a garanzia scaduta. Maicon è durato un anno buono, anzi ottimo. Tirava la coperta e la stendeva nel verso giusto, con le spalle protette dai centrali a loro volta surrogati da De Rossi. Il meccanismo girava liscio come una trottola. Né Florenzi, che resta attaccante nell’animo, né Torosidis garantiscono la medesima trazione posteriore. Banale individuare nel mezzo servizio di Maicon una delle ragioni principali della stagione stagnante della Roma. Il brasiliano ha disputato 19 volte in tutto, 14 in campionato, ed è completamente fermo dalla prima decade di febbraio. La cartilagine del ginocchio destro si è consunta, hanno tentato di ristrutturarla con i fattori di crescita a Barcellona, ci sono riusciti ma quella gamba ha continuato a cigolare. Come il suo collega di squadra e di difesa Balzaretti, Maicon non si è rassegnato all’evitabile. Avrebbe voluto giocare nel derby, si è accontentato di una convocazione per la panchina dopo tre mesi e mezzo di licenza forzata, presumibilmente subirà la stessa sorte domenica con il Palermo. In sostanza, al di là dei desideri recitati alla prima stella della sera, sta lavorando per essere nuovamente un giocatore di calcio nella prossima stagione, per la quale ha un contratto rinnovato da poco con la Roma (se è per questo, c’è persino un’opzione di prolungamento ulteriore) e nella quale si ritroverà pure ad avere 34 anni. Magari non se li sente, però ci sono. Parlando chiaro: alla Roma non darebbe fastidio rescindere il contratto, che è anche costoso, scavalca i due milioni di euro a stagione, appesantisce bilancio e organico. E’ però possibile, anzi probabile, che la decisione venga rinviata a luglio, quando Maicon potrà fare esattamente i conti con il suo logorio e la sua salute dopo la prima parte della preparazione estiva. A quel punto la Roma avrà tempo in abbondanza per rimediare all’addio, a parte il fatto che comunque Bruno Peres ha prenotato un posto in prima fila su quella fascia.

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