Garcia: «Resto finché la Roma mi vuole. Ho solo detto la verità»

Il tecnico: «Le mie parole non erano un attacco, anzi: volevo proteggere la società. La Juve può fare il triplete: non è raggiungibile»
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ROMA - "Io resto a Roma finché mi vogliono". Rudi Garcia prova a fare chiarezza sul proprio futuro dopo la conferenza stampa in cui ha messo in piazza i limiti della società giallorossa. Il tecnico francese, nel post-partita della gara persa col Palermo, sottolinea ancora una volta la forza della Juventus ("Ho solo detto la verità, sta per fare il triplete e non è raggiungibile"), e poi spiega il senso del suo discorso a Trigoria: "È stato preso per un attacco, ma è tutto il contrario: io ho fatto solo in modo di proteggere tutti. Le mie dichiarazioni di ieri hanno permesso di proteggere la crescita del club, Roma non si è fatta in un giorno e per il club è lo stesso. La Roma ha un presidente fantastico, è una società ambiziosa, e anche io lo sono. Il nostro obiettivo ora è giocare la Champions il più possibile".

LA SPIEGAZIONE - "Quando ho parlato di scudetto dopo Juve-Roma l'ho fatto perché bisognava lottare contro il pessimismo e dare carica alla squadra - aggiunge -. Probabilmente, se non l'avessi fatto, non saremmo arrivati neanche in Europa League. Per il futuro che investimenti servono? Ora c'è tutto il tempo per lavorare. La sintonia c'è, la dirigenza americana e quella italiana vanno d'accordo. Lavoriamo insieme e prendiamo le decisioni insieme e questo non cambierà. Per me non ci sono problemi. La partita col Palermo? Devo dire che odio perdere, però questa sera non era importante, il nostro obiettivo era già centrato". 


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