Ashley Cole: «In Italia mi sento libero. In Inghilterra ti crocifiggono»

Il terzino della Roma spesso in polemica coi tabloid: «Qui puoi bere vino o fumare senza problemi, è una cultura diversa»
Ashley Cole: «In Italia mi sento libero. In Inghilterra ti crocifiggono»
Stefano Piccheri
4 min

ROMA - Tra Roma e Londra per Ashley Cole non c'è paragone e non è questione di monumenti, storia, Colosseo, sole o ponentino. Cole preferisce Roma e quando è tornato per le vacanze in Inghilterra, si è subito ricordato perché lo scorso anno abbia scelto di cambiar aria. Ashley Cole, negli ultimi anni, è stato uno degli obiettivi preferiti dei tabloid britannici e pure a giugno non è sfuggita la sua folle notte in un night della City, finita con un labbro spaccato da una modella di Playboy o i 27mila euro di champagne in un party a Marbella. Per Ashley Roma è stata una vera e propria liberazione e lo ammette candidamente, quasi clamorosamente, al quotidiano australiano Herald Sun: «Mi sveglio ogni mattina libero come un uccello. So per certo che non dovrò temere una di quelle storie da spazzatura di carta (stampata -ndr-) su una serata in discoteca. Lo scorso anno ho avuto alcune offerte dalla Premier League, ma non avevo voglia di rimanere. Ho pensato che era giunto il momento di lasciare e di godersi una cultura diversa». Alla domanda su quanto quelle storie fossero vere, Cole ha risposto giocosamente: «Probabilmente la metà. Andare in campo e giocare è stato il modo migliore per allontanarsi da quelle chiacchiere. Amo giocare a calcio e non leggo più i giornali, non guardo più le notizie».

LA GRANDE BELLEZZA - Insomma Cole ha voltato pagina, come ha già fatto nella vita privata nel 2010 divorziando dalla moglie Cheryl Tweedy, cantante delle Girls Aloud. Un personaggio vero in patria, uno che già a 25 anni ha pubblicato la sua autobiografia, che riscosse un notevole successo. E un ragazzo spesso fuori dalle righe, come quando nel 2011 sparò con un fucile ad aria compressa a uno stagista nel centro sportivo del Chelsea, rischiando serie conseguenze penali. «Ora ho messo il passato alle spalle e sto cercando di godermi gli ultimi anni della mia carriera. In Inghilterra tutto è più esagerato, in Italia tutto è più rilassato. Puoi andare a cena fuori, gustarti un bicchiere di vino, anche fumare: in Inghilterra saresti crocifisso per questo». Locali, vino e sigarette però non si attagliano perfettamente al ruolo di calciatore professionista anche in Italia, campionato in cui Cole ha collezionato solo 11 presenze e 990minuti nella passata stagione, rimanendo sorpreso pure dalla fisicità della Serie A: «In Premier League si gioca con ali brevilinee, mentre in A ho affrontato calciatori più forti fisicamente e spesso ti trovi ad affrontarne due sulla fascia. Forse è un po' troppo fisico per me e non ero pronto a questo».

E POI LO SCI - Il pensiero di Ashley Cole vola poi alla fine della sua carriera, visto che ha quasi 35 anni, un contratto in scadenza e quest'anno non ha avuto seri pretendenti: «Mi piacerebbe fare l'osservatore, guardare le partite e scovare qualche diamante grezzo. Ma prima vorrei prendermi un anno di pausa, sono stato in tanti bei paesi senza mai aver avuto la possibilità di visitarli. Magari farò pure un po' di sci, per contratto non ho mai potuto farlo». Senza magari dimenticare che di mezzo c'è la stagione appena cominciata, in cui Garcia, la Roma e i suoi tifosi vorrebbero conoscere il Cole calciatore vero.


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