MELBOURNE - Italo Zanzi, la Roma tutta d’un fiato. In questa intervista esclusiva l’amministratore delegato giallorosso parla del progetto americano, dello stadio, dei rapporti con i tifosi e dell’impegno a costruire una squadra per vincere. Il dirigente americano, il più alto in carica al seguito della squadra a Melbourne, l’uomo di fiducia di Pallotta, è pronto a scommettere sulla Roma. Parliamo del programma della Roma di Pallotta. Ci sono sempre più americani nei ruoli nevralgici della società.
Siete riusciti a portare la vostra filosofia?
«Questo non è un progetto americano, ma un piano strategico di calcio e business insieme. Noi vogliamo prendere sempre le migliori idee e i migliori manager, senza pensare quale sia la nazionalità. Abbiamo dimostrato questo anche nelle scelte dello staff. Ovviamente abbiamo una proprietà americana e gli Stati Uniti hanno una buona tradizione nello sport, ma siamo molto contenti di dove siamo arrivati con il nostro progetto».
Nei mesi scorsi Pallotta ha dimostrato di essere un presidente decisionista. I tanti cambiamenti apportati nello staff li ha condivisi con voi?
«Tutte le scelte sono state condivise. Come ha detto il presidente nell’ultima conferenza a Roma, noi lavoriamo in gruppo, le situazioni si analizzano, poi lui ha l’ultima parola. Si lavora all’interno di un team collaborativo per trovare la migliore soluzione. Noi siamo disponibili 24 ore al giorno, il dialogo è costante e molto produttivo. Con la tecnologia oggi è molto semplice comunicare da Boston a Roma».
Dopo tre anni come considera la sua esperienza nel calcio italiano?
«Ho avuto molta fortuna ad avere questa opportunità. Noi tutti come Roma abbiamo una grande chance. L’obiettivo non è solo migliorare la nostra squadra, ma anche il calcio italiano. Ci sono dinamiche molto particolari e qualche sfida, questo è molto bello ed è un’opportunità per crescere».
Secondo lei il calcio italiano può uscire dalla crisi?
«Innanzitutto penso che la parola crisi sia troppo forte. Ci sono cose positive, una Lega che ha fatto accordi per i diritti televisivi che sono al secondo posto al mondo. Una squadra è arrivata in finale di Champions, altre hanno fatto bene in Europa League. Ci sono tutti i presupposti per crescere. Ci sono tantissimi grandi giocatori, ottimi allenatori. Ovviamente ci sono sfide da vincere, migliorare gli stadi e la sicurezza. Non mi piace quando la gente parla in termini troppo pessimistici del calcio italiano, penso che abbiamo un grande futuro».
Molti top players, però, giocano in altri campionati...
«Anche in Italia ce ne sono. E c’è una grande tradizione. E’ vero che altre Leghe sono cresciute negli ultimi anni e la competizione per il calcio italiano è aumentata».
Il progetto dello stadio va avanti. Ora il dossier è passato in Regione, ma l'assessore Caudo ha detto che c'è qualche criticità. Voi siete fiduciosi?
«Siamo molto fiduciosi, con il Comune abbiamo avuto ottimi rapporti, e siamo fidiuciosi che sia lo stesso ora in Regione. Il progetto è stato studiato con flessibilità, per poterlo aggiustare, se necessario. Ma questo dipenderà dall’input che arriverà dalla Regione».
Il sindaco Marino è favorevole allo stadio della Roma, ha fiducia nel vostro progetto. Vi siete trovati subito in sintonia con lui?
«E’ stato molto positivo trovare una persona come lui, senza la sua visione e il suo lavoro forse non saremmo arrivati a questo punto. Il progetto lo ha analizzato, sa che è stato fatto bene».
E sulla criticità di alcune parti del progetto che ne pensa?
«Noi siamo ottimisti, se c’è qualche cosa da rivedere siamo pronti a farlo nel modo giusto. Abbiamo completa fiducia nelle istituzioni e tutto è pronto per realizzare questo stadio».
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