Jacobelli: difendo De Rossi. Ha sbagliato, ma resta un grande

In azzurro è la seconda volta che gli capita (la prima è datata mondiale 2006, Italia-Usa) ed è in ottima compagnia: assieme a lui, ci sono Antognoni e Causio. Complessivamente, nell’arco della carriera il centrocampista della Roma, ha totalizzato 10 espulsioni
Jacobelli: difendo De Rossi. Ha sbagliato, ma resta un grande© AP
Xavier Jacobelli
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ROMA - Daniele De Rossi ha 32 anni. Conta 492 presenze nella Roma e 102 in Nazionale. Ieri sera a Palermo è stato giustamente espulso per avere commesso fallo di reazione contro il bulgaro Mitsanski, cacciato pure lui. De Rossi - sino al momento del cartellino rosso fra i migliori in campo e non soltanto per avere trasformato due volte il rigore della vittoria - ha sbagliato ed è il primo a saperlo. In azzurro è la seconda volta che gli capita (la prima è datata mondiale 2006, Italia-Usa) ed è in ottima compagnia: assieme a lui, ci sono Antognoni e Causio. Complessivamente, nell’arco della carriera il centrocampista della Roma, ha totalizzato 10 espulsioni.

RISCHI DEL MESTIERE - Considerata la moltitudine di gare disputate ogni stagione, fra club e nazionale, i ruoli ricoperti sia in difesa sia nel reparto centrale, questi cartellini rossi possono essere catalogati come rischi del mestiere. E qui bisogna mettersi d’accordo: quando si gioca ai livelli di De Rossi o si è gladiatori o si è mammolette. Preferiamo i primi. Certo, bisogna stare attenti ad evitare le provocazioni degli avversari, tuttavia, non sempre è possibile. Ma un conto è criticare un errore, un altro trasformarlo nel pretesto per tempestare di critiche improvvide e ingenerose uno dei migliori giocatori italiani nonché uno fra i migliori interpreti anche a livello internazionale. L’espulsione di Palermo non inficia e non intacca il giudizio: De Rossi resta un grande. Meglio ricordarlo agli smemorati e ai censori un tanto al chilo.


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