Curve di Roma, Gabrielli: «Leviamo le barriere se...»

Il Prefetto della Capitale spiega: «Non amo le tensioni, i tifosi dimostrino di cambiare. Di definito non c'è nulla»
Curve di Roma, Gabrielli: «Leviamo le barriere se...»© ANSA
Fabio Massimo Splendore
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ROMA - Dieci minuti di anticamera, tre quarti d’ora a parlare di curve, derby, scioperi del tifo. Mentre Palazzo Valentini, la sede della Prefettura capitolina, è il centro di una serie di appuntamenti cruciali che Roma scandisce tra la nomina dei subcommissari al Comune, il processo per Mafia Capitale che parte oggi, il Giubileo alle porte. E il derby domenica. Il prefetto Franco Gabrielli da quest’ultimo punto di vista è l’uomo più impopolare del momento tra le due tifoserie che abitano la Curva Sud e la Curva Nord. Risponde alla logica stringente dell’uomo dello Stato quale è. E mette sul tavolo il suo pensiero senza mediarlo. [...]

Il questore D’Angelo quando presentò le norme alla stampa spiegò che erano le uniche possibili da calare in uno stadio come l’Olimpico, che architettonicamente e per la sua morfologia nel territorio cittadino non permetteva niente di diverso. Concorda?

«Assolutamente, l’Olimpico è poggiato su una collina, ha spazi obbligati, la viabilità che è quella che è. E ha imposto un certo tipo di interventi». Ma in questo percorso tormentato, qualcuno tra i tifosi delle curve le ha chiesto un incontro? «No».

 Ma lei dialogherebbe?

«Io dialogo con tutti, quindi... Se però vogliono non avere i filtraggi e rifiutano alcun tipo di controllo in curva, che confronto sarebbe? Il discorso non può essere: “rimuovete le barriere e noi ci comportiamo bene”, non funziona così. Tornate allo stadio, comportatevi bene e state nelle regole, continuativamente. E le barriere poi non sono di cemento armato, si possono anche togliere. Questo è stato il frutto di una situazione di totale anarchia, senza steward. Diversamente non avrei mai approvato un piano del genere».

Derby di notte?

«In questo clima di tensione meno che mai».

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