Jacobelli: «Caro Pallotta, visto che Curva? La Roma riconquisti i suoi tifosi»

«La desertificazione dello stadio in campionato non è stata causata solo e soltanto dalla segmentazione prefettizia della Curva, fattore scatenante della protesta popolare. C’è dell’altro. C’è ben altro»
Jacobelli: «Caro Pallotta, visto che Curva? La Roma riconquisti i suoi tifosi»© Bartoletti
Xavier Jacobelli
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ROMA - Dear Mister Pallotta,
dovunque lei sia, negli Stati Uniti o in capo al mondo, confidiamo che grazie allo streaming di corrieredellosport.it abbia potuto seguire lo spettacolo della Curva Sud, tornata a cantare e a sventolare le bandiere all’Olimpico, per quel capolavoro di evento organizzato da Vincent Candela che non poteva essere definito in modo migliore.



"Voi siete Leggenda”, con la elle maiuscola, stava scritto sulla locandina di una partita davvero speciale che il Corriere dello Sport si onora di avere sostenuto. E, Mister Pallotta, faccia finta di non sentire i cori e gli slogan di contestazione che non sono mancati verso questa Roma, al contrario delle ovazioni e degli applausi scroscianti tributati all’altra Roma. Perché lei è troppo intelligente e troppo attento a ciò che sta accadendo nell’universo del suo club, per non recepire il messaggio forte e chiaro in arrivo dall’Olimpico. La desertificazione dello stadio in campionato non è stata causata solo e soltanto dalla segmentazione prefettizia della Curva, fattore scatenante della protesta popolare. C’è dell’altro. C’è ben altro.

C’è una squadra che deve cancellare le paure e le brutte figure collezionate nel novembre e nel dicembre nero, trovando dentro se stessa la forza per rialzare la testa. Che deve ritornare a battersi sino all’ultimo respiro, piantandola di balbettare calcio come se fosse un’accozzaglia di dopolavoristi e non la formazione quinta in serie A a 4 punti dall’Inter capolista nonché qualificata, sia pure ingloriosamente, agli ottavi di finale della Champions League.

C’è una società chiamata a dire forte e chiaro se stia o se non stia con Garcia sino alla fine della stagione. C’è, soprattutto, una tifoseria da riconquistare perché senza i suoi tifosi, la Roma non sarebbe nulla. Il delirio che ha salutato l’ingresso di Totti, la dice lunga su chi sia, oggi più che mai, come ieri e come domani, il simbolo del club. Happy New Year, mister Pallotta.


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