De Rossi: Roma senza cuore, dopo Totti, il prossimo sarà lui

Daniele riflette: poco spazio in giallorosso e in azzurro
Daniele De Rossi (Roma)© Action Images / Reuters
Marco Evangelisti
2 min

ROMA - Chissà se poi varrà la pena tutta questa energia riformatrice, tutta quest’ansia di cambiare storia visto che non si riesce a cambiare la storia. James Pallotta, presidente della Roma, non è affatto animato da sinistre intenzioni. Onestamente affascinato da questo guaio in cui si è cacciato, sinceramente appeso al telecomando quando gioca la sua squadra di calcio. Gli affari emozionano, ma anche un calcio d’angolo. In questo caso poi fanno un cocktail unico.

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AVVENIRE - Nella vicenda di Francesco Totti, per dire, non c’è tanta differenza di bilancio tra lasciarlo giocare ancora un anno e toglierlo di rosa.C’è differenza di visione del mondo: la Roma con Totti è una, quella senza è un’altra ed è chiaro da quale parte sia la modernità secondo Pallotta. Il punto non è neppure chi abbia torto e chi ragione, il punto è chi si sentirà a suo agio nella Roma differente che la proprietà americana sta progettando, anzi, che sta già costruendo. Molto più rapidamente dello stadio, c’è da aggiungere. Walter Sabatini, per ragioni soprattutto sue, non farà parte di quest’avvenire. Daniele De Rossi probabilmente neppure. Contando Totti, dei tre capisaldi della romanità originaria resterà probabilmente solo uno, come nei film d’azione: Alessandro Florenzi, sotto contratto fino al 2019.

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