ROMA - Kevin Strootman è tornato ed ora vuol riprendersi anche la Nazionale. Lo sfortunato centrocampista olandese, dopo due anni di calvario legato al grave infortunio al ginocchio, si è già reso protagonista di qualche confortante apparizione in giallorosso nel finale di campionato.
LA SCELTA - La decisione del ct della nazionale orange, Danny Blind, non può che far felice Strootman, nonostante lui stesso sa bene che si tratta pur sempre di una scelta legata alle contingenze:
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LA ROMA - Ha chiuso la stagione tornando in campo e mettendosi definitivamente alle spalle il periodo di inattività legato all'infortunio al ginocchio. Adesso Kevin Strootman punta a togliersi quelle soddisfazioni che sono mancate sia a lui sia alla Roma. E l'obiettivo è ovviamente è quello di conquistare dei titoli con la maglia giallorossa. A cominciare dallo scudetto. «È un pò presto per dire quali sono le nostre possibilità di vincerlo il prossimo anno, abbiamo appena chiuso questa stagione e siamo arrivati terzi in campionato - spiega il centrocampista olandese rispondendo ad alcune domande inviate dai tifosi via Twitter -. Per vincere lo scudetto ci vuole ovviamente fortuna ma anche più stabilità e più continuità». «Abbiamo fatto benissimo nella seconda parte della stagione, conquistando tantissimi punti - aggiunge Strootman, ricordando il ruolino di marcia della Roma con Spalletti in panchina - ma negli ultimi cinque anni la Juventus è stata semplicemente troppo forte per qualsiasi altra squadra della Serie A e quindi, per competere con i bianconeri, servirà un miglioramento da parte di tutti ed essere al 100% in ogni singola partita. Sarà una bella sfida: un club come la Roma deve puntare al titolo ogni anno. Se ci manca una mentalità vincente? No, no. Non voglio rispondere».
Così come non ha nessun interesse ad indossare in futuro la fascia al braccio: «Non è un mio sogno perché abbiamo già il nostro capitano (Totti, ndr), poi De Rossi è il suo vice e Florenzi è il terzo. Sono giocatori della Roma, nati a Roma, vivono a Roma e hanno giocato per tutta la loro vita a Roma. Io voglio semplicemente tornare in campo ed essere un giocatore importante per la squadra, ecco qual è il mio sogno». Sperando di ritrovare il prossimo anno il calore dello stadio Olimpico a prescindere dalla protesta per l'introduzione delle barriere in curva. «I nostri tifosi possono portarci 6-9 punti in più perché a volte ci risollevano nelle gare più difficili, ci danno più energia e sono convinto che ci sia una differenza tra partite in casa e in trasferta - ammette Strootman -. Adesso, ci sono sempre dei tifosi nelle trasferte ma, come ho notato già nel mio primo anno qua, la curva all'Olimpico è qualcosa di speciale: è bello scendere in campo e vedere i tifosi laggiù ed è chiaro che quando è vuota le cose sono diverse. È molto importante per noi e so perché non vengono più, ma spero che torneranno per la prima partita della prossima stagione e che ci rimarranno per tutto l'anno. Avere il sostegno dei nostri tifosi è importantissimo per noi».