Serie A Roma, El Shaarawy: «L'esultanza? Uno sfogo personale»

L'esterno dei giallorossi: «Volevo e cercavo il gol dalle ultime partite. Sono molto critico e pretendo molto da me. Siamo forti, ci sentiamo forti, però oltre alla continuità serve una gestione migliore durante l'arco della partita»
Serie A Roma, El Shaarawy: «L'esultanza? Uno sfogo personale»© Getty Images
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ROMA - Stephan El Shaarawy è tornato al gol e la rete contro il Crotone ha dato nuova fiducia all'esterno dopo un periodo un po' difficile. Per l'ex Milan si tratta del primo gol stagionale e l'esultanza subito dopo la rete che ha sbloccato la sfida contro i calabresi ha fatto capire quanto stesse mancando il gol al Faraone: «L'esultanza? È stata una reazione istintiva. Uno sfogo personale. Perché nelle ultime due partite avevo cercato il gol e non ci ero riuscito. Stavolta è arrivato. Quella non esultanza non è niente di che. Ci rendiamo conto che siamo forti. Anche perché siamo quasi tutti quelli dello scorso campionato nel quale abbiamo dimostrato di essere forti e di poter lottare per lo scudetto. Ma, ripeto, bisogna dare continuità e avere una gestione migliore durante la partita. Bisogna sapere quando difendere, quando tenere palla e quando attaccare. Stiamo migliorando su questo, ma è la parte fondamentale. Il mister è esigente perché sa quanto siamo forti. Ci sprona a dare sempre di più. Il primo che crede in noi è lui. Spalletti? Sì, mi chiede cose un po' diverse tatticamente. Quando giochiamo con il trequartista e due punte in fase difensiva mi dice di stare un po' più dentro al campo,  di andare sui mediani e di non stare sul mio terzino. Mi chiede tanto lavoro difensivo e di fare tutte e due le fasi. E di cercare più la prestazione che il gol».

SFIDA AL TORINO - Ora la Roma è attesa dalla difficile trasferta contro il Torino di Mihajlovic, ma El Shaarawy resta fiducioso: «Torino è un campo duro, ma dipende tutto da noi. Sono sicuro che faremo una grande partita, siamo pieni d'entusiasmo. Giocare ogni 3 giorni può essere un po' penalizzante fisicamente, ma dal punto di vista mentale ti tiene su. A me piace». Chiusura con un consiglio a chiunque attraversi un periodo difficile, come Juan Jesus accolto da qualche fischio, ma anche da un coro al suo ingresso in campo nel secondo tempo: «Il supporto credo sia la cosa fondamentale. Ci aspettiamo questo dai nostri tifosi anche quando le cose non vanno bene. Ci sta che un giocatore possa fare qualche partita sottotono, ma lui è un gran giocatore, giovane, di grande prospettiva. Può migliorare, ma avere la fiducia dell'ambiente è importantissimo. Ti dà forza».

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