Roma, Spalletti: «Sarri sulla Juventus? E' sveglio, ha il suo fine»

Il tecnico giallorosso dopo la vittoria contro l'Inter: «Adesso siamo più rilassati»
Roma, Spalletti: «Sarri sulla Juventus? E' sveglio, ha il suo fine»© Getty Images
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ROMA - Il tecnico della Roma, Luciano Spalletti, ha parlato ai microfoni di Roma Radio commentando le dichiarazioni dell'allenatore del Napoli, Maurizio Sarri La Juventus fa un campionato a parte» ndr): «Non posso commentare quello a cui allude una persona intelligente come Sarri. Io lo conosco bene, è sveglissimo. Se dice qualche cosa ha il suo fine e non si può andare a ricercarlo perché si rischierebbe di dare una finalità sbagliata di quello che intende. In generale dico che la Juventus è quella che ci aspettavamo. Sono stati bravi a sfruttare il massimo perché possono fare di più come squadra anche se non hanno fatto benissimo fino a questo momento. Confermano di avere una grande mentalità, di avere grandi campioni. Noi siamo al 60%».

LA VITTORIA CON L'INTER - E sul significato della vittoria di ieri contro l'Inter: «La tranquillità della squadra. Lavorando nella Roma dove tutto ti arriva doppio, avere la possibilità e la consapevolezza di aver vinto contro una grandissima squadra e di avere tempo e tranquillità per sviluppare i nostri obiettivi, diventa tutto più facile. Adesso c'è un timbro di voce più normale, più rilassato. Le sconfitte ti creano tensione, nervosismo, dispiacere personale, nelle vittorie non sei mai felice, ma più rilassato».

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DZEKO - Dzeko ha giocato la migliore partita in campionato: «Oggi è giustamente preso di mira per quello che ha fatto. C'è differenza tra ieri e altre partite, ma differenza anche in quello che potrebbe fare e quello che ha fatto ieri. Con lui ho usato diversi metodi per smuoverlo, poi durante le riunioni, gli incontri personali e ora qualcosa si vede e va trattato per quello che lui evidenzia e le possibilità ci sono. Alcune volte non le usa appieno e abbiamo l'obbligo di evidenziare queste cose. Lui falso nueve? Questo rientra in quelle che sono le sue qualità. Lui è un calciatore completo. Può fare anche quello più di movimento. Questo fatto della punta alta e della punta bassa si usava anche al contrario. Gli manca solo un po' di caratterere. Ormai si è detto e possiamo dirlo perché non gli facciamo del male, ma è una constatazione. Ogni tanto abbassa questo livello di cattiveria agonistica che poi è quella che nutre la prestazione. Bisogna farlo diventare più cattivo».

FAZIO E JUAN JESUS - «Nella Roma non ci stanno giocatori capitati per caso. C'è gente che lavora per la Roma, tutti i ruoli sono ricoperti. Fazio è stata una bella trovata perché per la forza e il valore che ha è un elemento che porta grande vantaggio alla nostra squadra. Lo abbiamo pagato poco, è una persona serissima, uno straordinario atleta. E ha fatto vedere di avere personalità nel momento in cui è entrato. Perché quando sei alla Roma non hai a disposizione 10 partite per far vedere il tuo valore. Non sei un giovane a cui va dato tempo, sei uno maturo e la Roma ti dà tempo 10 allenamenti, poi devi far vedere il tuo valore. Quando ti butto dentro devi dare il fritto».

SALAH - «Lui è dilaniante. Ha questi strappi impetuosi di velocità e tecnica che ti squarta in due. In fase difensiva è l'opposto in quanto a vantaggi che ti può dare. In fase di palleggio lui ha bisogno di fare le cose in velocità. Lui, palla sui piedi, ti guarda in faccia, ti passa dentro, ti fa un buco nello stomaco e va di là. Poi di là bisogna vedere se hai preso vantaggio. Quando ti capita l'occasione di fare gol e poi l'occasione di farlo fare, e ancora l'occasione di fare un passaggio determinante e queste occasioni le sbagli tutte poi devi tirare una riga e dire "ora che si fa?". Perché poi gli altri gestiscono. Nel mezzo di queste tue qualità, se non si riempie la partita, poi la riempiono gli altri. E se gli altri, come l'Inter, hanno qualità, la partita la riempiono bene. Così tu fai cose buone che rimangono negli occhi della gente, ma come risultato finale se loro le cose buone le fanno per tutto il tempo alla fine la vincono loro. Sul palo di Banega può succedere che un tiro da 30-40 metri te lo lascio. Gli è partita una sassata, e allora qualcuno dice che gli abbiamo concesso troppe occasioni. No, non gli abbiamo concesso niente. E' l'altro che ha qualità e che l'occasione da gol se la crea. Non è colpa del difensore. E allora per tornare a Salah, puoi fare una buona gara, ma se non prendi il premio alla fine vincono loro».

LA SOSTA - «Io contento della pausa? Noi abbiamo delle situazioni che con il risultato di ieri in parte abbiamo messo a posto. Ma su altre bisogna lavorarci ancora. E andare avanti su questo sistema che è stato usato nell'ultima settimana di usare più tempo per andare in profondità nelle cose».

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