Roma, De Rossi a Totti: «Un onore giocare con te». Florenzi: «Quando ero raccattapalle...»

Il centrocampista saluta il suo capitano e numero 10: «Qualcosa di veramente importante»
Roma, De Rossi a Totti: «Un onore giocare con te». Florenzi: «Quando ero raccattapalle...»
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ROMA - «E' stato un onore. Un onore che qui a Roma capiscono, perché giocare con Totti non è qualcosa che capita a tanta gente, ma giocarci da romanista e per così tanto tempo è veramente...me la sento calla, come si dice a Roma. E' la cosa che potrò raccontare a tutti quanti, qualcosa di importante». Così Daniele De Rossi, in un video pubblicato dai social ufficiali della As Roma, commenta così l'ultima partita di Totti con la maglia della Roma e l'ultima partita nella quale il centrocampista potrà scendere in campo al fianco del numero 10. Anche De Rossi ha il contratto in scadenza, ancora non rinnovato, ma sia società che giocatore sono intenzionati a continuare insieme.

 

 

IL RACCONTO DI FLORENZI - "Sono cresciuto nel vivaio della Roma. E come tutti i ragazzi del settore giovanile, la domenica facevo il raccattapalle allo Stadio Olimpico. I primi ricordi che ho di Francesco risalgono proprio a quel periodo. E' li' che osservandolo a pochi metri da me ho capito che stavo vivendo un calciatore di un'altra categoria". Con queste parole Alessandro Florenzi inizia il suo personale ricordo della carriera di Francesco Totti che domani vivra' la sua ultima partita con la maglia giallorossa. "Ho continuato il mio percorso alla Roma e sono arrivato fino alla Primavera - prosegue il racconto di Florenzi -. Ogni tanto mi capitava di allenarmi con la prima squadra. Era davvero difficile non essere emozionato a giocare accanto a Totti. I grandi campioni ti creano soggezione con un solo sguardo, ma Francesco su questo aspetto e' splendido. Lui era il primo a non metterti in soggezione, cercava sempre di farti sentire a tuo agio. Mi parlava, mi faceva una battuta e in un attimo sembrava diventare il tuo migliore amico. E' legato a lui anche il ricordo del mio esordio in Serie A. Era il 22 maggio del 2011, dopo poco sarei andato a giocare a Crotone. Montella mi convoco' in Prima Squadra per l'ultima partita del campionato: Roma-Samp. Mi chiamo' per entrare e presi proprio il posto di Francesco, fu lui a battermi il cinque prima di fare il mio ingresso in campo. Fu il simbolo della Roma a darmi il cambio, quello della mia prima partita di Serie A. Quella e' un'immagine che rimarra' per sempre nei miei occhi e non solo: anche di mio padre, di mia madre e di tutti i miei familiari che hanno visto realizzarsi il mio sogno".


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