Totti, l'addio di una leggenda. Il giorno dopo visto dalla stampa italiana

Ecco cosa hanno scritto i principali giornali sull'ultima partita del capitano della Roma: lacrime, record e una storia che non potrà mai avere fine
Totti, l'addio di una leggenda. Il giorno dopo visto dalla stampa italiana© LaPresse
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ROMA - Non soltanto i tifosi della Roma, l’addio di Francesco Totti ha commosso tutti e non ha risparmiato nessuno. Una festa unica, come probabilmente quasi mai s’era vista in uno stadio italiano. L'ultimo giro di campo, gli occhi lucidi dell'Olimpico e della gente sui divani di casa. E la leggenda del capitano viene celebrata, il giorno dopo, dalla stampa italiana. 

REPUBBLICA - “L’irripetibile cerimonia di un patriarca” scrive Maurizio Crosetti su La Repubblica. «È stata una piccola morte piena di tantissima vita, una cosa mai vista, un ingorgo meraviglioso di sentimenti e ricordi, lacrime e sguardi, soprattutto sguardi. Migliaia di occhi gonfi di pianto ne hanno cercati due più gonfi ancora. Mai così, mai, per nessuno. Una cerimonia indimenticabile riscatta la gestione scellerata di un addio, e c’è mancato poco che si rovinasse tutto: ci hanno provato in parecchi. Ma adesso è come se ognuno di noi che amiamo questo pallone come l’oggetto più bello che ci hanno consegnato da bambini, potesse abbracciare non solo Totti ma tutto il tempo che la sua presenza ha scandito, ben oltre il tifo, intanto che si viveva, si facevano figli, si amavano persone e luoghi, si guardavano partite di calcio, si stava bene e si stava male».

GAZZETTA DELLO SPORT - Con il saluto di Totti, va via anche un certo modo di intendere il calcio. «Non credeteci. Tutta questa gente commossa che non vuole lasciare gli spalti dell’Olimpico come se temesse così di materializzare una sciagura, non versa lacrime per Francesco Totti che se ne va – scrive Massimo Cecchini sulla Gazzetta dello Sport - Ognuno di loro piange per la propria vita, per i fantasmi che li abitano e che ne approfittano ora per volteggiare sulle loro spalle e ricordare a tutti che c’è un tempo che non ritorna. La certezza resta appiccicata alla pelle: con l’addio di Totti tramontano i sogni di una generazione e anche una certa estetica del calcio, che prevede muscoli e corsa al servizio della palla e non viceversa, ma il futuro ringhia nuovi comandamenti che adesso, all’improvviso, non sembrano poi così belli».

CORRIERA DELLA SERA - Si chiude un romanzo, ma la storia continua. Così Giovanni Bianconi sulle pagine del Corriere della Sera: «Per i tifosi romanisti, i sessantamila che ieri hanno colorato l’Olimpico e tutti quelli rimasti fuori, è un capitolo che si chiude. Il più importante e il più lungo, quasi un intero romanzo. Ma la storia continua. C’era la Roma prima di Totti, c’è stata con lui (un quarto di secolo, il periodo più denso e più bello), e ci sarà dopo (in quali condizioni si vedrà). Con le sue glorie e le sue miserie, le vittorie e le sconfitte, le gioie e le amarezze, i sorrisi e le lacrime. Sentimenti ed emozioni vissute quando Totti non era ancora nato, proseguite con lui che ne ha alimentate più di ogni altro, e che continueranno dopo che avrà preso un’altra strada: dietro una scrivania della società o in un luogo diverso, sinceramente, conta poco».

IL MESSAGGERO - «Addio, dicono. Ma quale addio: quando c’è di mezzo la Storia, non c’è un prima e non c’è neppure un dopo. C’è soltanto un presente infinito - le parole di Mimmo Ferretti -. Come si può parlare di addio di Francesco Totti alla Roma? Totti è la Roma, come insegna la coreografia elaborata dalla Curva Sud. E la Roma è Totti. Oggi e sempre, con buona pace di tutti. Addio cosa, quindi? L’ultima partita di Totti non è stata e mai sarà l’ultima perché il Capitano continuerà a giocare nel cuore della sua gente. Non è stata l’ultima perché il triplice fischio di Tagliavento è stata soltanto una perfida illusione».

LA STAMPA - Gigi Garanzini su La Stampa: «Un’ora spaccata. Tanto è durato l’ultimo capitolo del fantastico romanzo di Francesco Totti. Dalle 19,15 quando per l’ultima volta è entrato in campo, alle 20,15 quando si è finalmente sciolto in pianto tra le braccia di moglie e figli che gliel’hanno asciugate a fatica. La Roma è in Champions. Totti nell’Olimpico dei grandi».

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«Uno stadio intero in lacrime, come da noi non si era mai visto. La voce di Bergomi, rotta a sua volta dall’emozione, che dice “Io mi alzo in piedi”. Proprio come stavamo facendo tutti noi nelle nostre case, al di là delle passioni di parte, perché Totti che per tanti anni ci aveva divisi alla fine era riuscito ad unirci, noi della tribù del pallone».

TUTTOSPORT - Totti e la Roma fanno l'amore. Per Stefano Carina «festa doveva essere e festa è stata. Con tutti gli ingredienti possibili».

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«Totti è la Roma», la scenografia con la quale la curva Sud lo ha accolto in campo. Per buona pace di chi, anche nella vigilia dell’addio, ha provato a sminuirne la grandezza. E ieri l’Olimpico, ha dato una risposta per certi versi inattesa, subissando Spalletti di fischi al momento della lettura delle formazioni».


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